La nostra prima volta in Dolomiti

Perdere la funivia può farti apprezzare ancora di più una brava Guida Alpina

UNA STORIA VERA di Mark Hense – Accadde il 13 luglio 2017

Posso a malapena esprimere quanto fossi emozionato per la mia prima visita in Europa nel 2017. Sarebbero state due settimane frenetiche che avrebbero portato me e mia moglie da Zurigo a Venezia, poi a Cortina, a Chamonix, per concludere in Svizzera a Wengen. Parte dell’eccitazione derivava dal fatto che, essendo un alpinista relativamente nuovo, avevo pianificato di scalare in tutte e tre le aree, il che era piuttosto pazzesco per qualcuno che era salito solo su 2 o 3 vie di più tiri.

Fortunatamente abbiamo trascorso a Venezia un’intera giornata recupero, relax e buon cibo, dopo una lunga giornata di viaggio. Mi sono addormentato a stomaco pieno, cuore felice e molto emozionato di andare presto in montagna.

Nel corso del viaggio in auto da Venezia a Cortina, è stato fantastico sentire quella meravigliosa sensazione delle orecchie che iniziano a tapparsi man mano che guadagni quota.

E quando siamo arrivati, è stato incredibile vedere le prime funivie e scoprire che stavamo soggiornando in un B&B che ci offriva una vista mozzafiato sulle Dolomiti. Al mattino abbiamo gustato all’aperto una fantastica colazione ed un ottimo caffè italiano, immaginando cosa ci aspettava su quelle montagne che avevamo attraversato in macchina.

Enrico, Mark e Jen

Forse l’aspetto più divertente è stata la mia decisione di tentare insieme a mia moglie, il giorno prima della nostra scalata, la nostra prima via ferrata. Ho pensato che saremmo stati in grado di farla, quindi ho deciso di affrontarne una via ferrata lunga e impegnativa. Così, a causa di una pianificazione poco accurata, abbiamo trascorso magnifiche 4 ore sulla via ferrata Tomaselli per poi renderci conto che il sentiero per tornare indietro richiedeva altre 2 ore e che non saremmo arrivati in tempo per prendere l’ultima corsa della funivia. Ancora oggi mia moglie maledice la funivia del Lagazuoi per la lunga camminata di ritorno alla macchina!

Inutile dirlo, la mattina successiva abbiamo incontrato Enrico, la nostra brava guida alpina, un po’ provati. Gli abbiamo raccontato della nostra giornata precedente e lui ha commentato “Oh, avete scelto di fare la ferrata più difficile di Cortina”.

Mia moglie mi ha semplicemente guardato e scosso la testa. Suppongo che sia quello che si ottiene per avermi lasciato scegliere le avventure. La bella notizia è che abbiamo avuto l’opportunità di scalare una bellissima parete di calcare di V grado. Le caratteristiche della salita sono davvero interessanti, soprattutto per qualcuno proveniente dal Wisconsin. Mentre ci legavamo alle corde, ho notato quanto quaste fossero nuove, e l’ho fatto notare ad Enrico, che scherzando ha prontamente risposto “Puoi permetterti corde nuove quando compri le più economiche.”

Tutto sommato, è stata un’esperienza meravigliosa, e vedendo la nostra abilità Enrico è stato così gentile da suggerirci un finale alternativo, un po’ più impegnativo ma sicuramente divertente.

La via che abbiamo scalato

Una volta arrivati in cima, è stato bello poter scendere a piedi e ascoltare alcune storie di Enrico riguardo alle sue esplorazioni in montagna da bambino e il ritrovamento di antichi reperti bellici nascosti negli anfratti delle montagne.

Prima di concludere la giornata, abbiamo condiviso una piacevole bevuta al nostro hotel.

E, come ultimo momento divertente, ci siamo imbattuti in Enrico in paese il giorno seguente mentre mangiavamo qualcosa e lui passava di fretta, diretto a farsi tagliare i capelli. Sempre momenti piacevoli con Enrico. E abbastanza piacevoli da farmi tornare da lui a Kalymnos alcuni anni dopo per scalare di nuovo insieme 😉