Ecco come iniziai a praticare l’alpinismo
Una STORIA VERA di Cecilia Carreri – Accadde nel febbraio del 1993
Vorrei dedicare a Enrico Maioni questo breve ricordo.
Era febbraio del 1993 e decisi di imparare lo sci alpinismo con le Guide Alpine di Cortina d’Ampezzo dove mi trovavo per una breve vacanza.
Andai di sera all’ufficio guide alpine, allora in via Cesare Battisti, e trovai Enrico Maioni da solo, dietro una piccola scrivania.
Quell’anno, le guide Enrico Maioni e Mario Dibona, che erano anche Scoiattoli di Cortina, il prestigioso sodalizio di alpinisti ampezzani, stavano cercando di tenere aperta la loro attività anche d’inverno con lo sci alpinismo.
Le scalate sulle cascate di ghiaccio dovevano ancora arrivare, mentre il misto non è molto praticato nelle Dolomiti. Di solito, per tradizione, le guide lavoravano solo d’estate con le arrampicate classiche su roccia e le prime palestre di free climbing.
Dopo appena due giorni, Mario Dibona mi portò a fare con gli sci il canale Padeon sul Cristallo, uno sci che mi parve estremo.
Da allora è iniziato il mio lungo percorso nell’alpinismo, gli anni forse più belli della mia vita. Di quegli anni, posso anche ricordare un viaggio in Spagna nella celebre zona di arrampicata a El Chorro, in Andalusia, con Enrico Maioni, Mario Dibona e Massimo da Pozzo.
Un’arrampicata su fantastico calcare come a Lumignano, la mia palestra di casa, nel Veneto.
In quegli anni, ho visto Enrico sempre impegnato su vie difficili nelle Dolomiti. Venni a sapere dagli altri Scoiattoli che aveva salito in solitaria il Pilastro alla Tofana di Rozes, una grande salita classica dell’alpinismo, e da quel momento, avendo iniziato anch’io ad arrampicare su roccia, ebbi per lui un’infinita ammirazione.
In effetti, quando ci trovavamo ad arrampicare in 5 Torri per allenamento, vedevo Enrico salire su gradi sempre elevati, e tuttora, a distanza di anni è un ottimo alpinista, sempre entusiasta.
Grazie Enrico Maioni, la prima guida alpina che ho conosciuto in vita mia,
nel lontano febbraio del 1993.
NOTA:
Ringrazio di cuore Cecilia, che nonostante il suo curriculum alpinistico di tutto rispetto ha preferito spendere tante belle parole sul mio conto invece che raccontarci di una sua avventura 🙂
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