La polveriera di Cortina d’Ampezzo
La Rappresentanza Comunale d’Ampezzo tra il 1859 e il 1862 fece costruire una polveriera in località Revis. In Ampezzo era ancora vivo il ricordo dei fatti bellici del 1848 accaduti in Cadore e della prima guerra d’indipendenza dichiarata dal Regno di Sardegna all’impero d’Austria.
La seconda guerra d’indipendenza del 1855 aveva come obbiettivo l’annessione della Lombardia e del Veneto. Fu annessa soltanto la Lombardia.
Per una prima difesa del confine sud dell’impero asburgico poteva essere utile anche una piccola polveriera, resa ancor più necessaria dopo che nel 1794 fu demolito l’antico castello di Botestagno.
Non si conosce il nome dell’architetto che disegnò la polveriera, ma in quegli anni in Ampezzo erano attivi Giuseppe Ghedina de Tomàs e Silvestro Franceschi, noto in Ampezzo come“Tete Dane”.
La forma esteriore alta circa quattro metri richiama per alcuni particolari le torri del castello de Zanna a Majon.
L’edificio sorge sopra un grande masso roccioso a picco sul corso del torrente Boite alla confluenza dei torrenti Roncàto e Rutórgo. Poco oltre sfocia il Bigontina.
Quel masso possente costringe il Boite, affluente del Piave, ad un’ansa che erode la frana in continua e lenta discesa dalle pendici della Tofana.
Nel 1857 sui prati che fiancheggiano via Difesa fu costruita la casa del bersaglio per gli Schützen della Compagnia d’Ampezzo. Ogni domenica del periodo estivo si esercitavano al tiro di precisione.
La polveriera di Cortina custodiva la polvere da sparo e gli esplosivi che si usavano per “sbarà i saš”, vale a dire per rompere i macigni di roccia da utilizzare nelle costruzioni, per realizzare le gallerie, per abbellire il paese e renderlo più comodo.
Una copertina della “Domenica del Corriere” del 1915 con disegno di Achille Beltrame fece conoscere all’Italia “La polveriera di Cortina d’Ampezzo conquistata dal valore italiano”.
Davanti alla costruzione stavano due fanti armati, ma non spararono mai un colpo.
Alla polveriera oggi restaurata vi si accede dal centro di Cortina, oltre i campi da tennis, imboccando la strada che conduce a Campo (via del Convento) e percorrendola in discesa per una cinquantina di metri, fino ad un bivio dove si svolta a destra. Subito dietro il secondo dei due edifici che incontriamo sorge l’antica polveriera.
Essendo una costruzione militare strategica, è protetta e inaccessibile su tre lati e non è indicata nelle carte mappali.
(P. Giacomel)
Il restauro della polveriera di Cortina voluto dalla Schützenkompanie Šizar Anpezo Hayden e realizzato nel 2009-2011 dal Comune di Cortina d’Ampezzo rappresenta un fatto di grande importanza per il recupero di un episodio della storia di Ampezzo, mentre la nuova terrazza panoramica costituisce oggi un’attrazione in più lungo la strada del Convento che dal centro del paese porta a Campo.