L’ostinato Giuseppe Menardi e la valanga maledetta
In pochi conoscono la storia di Giuseppe Menardi “Malto”, un ostinato imprenditore ampezzano. Onestamente, neppure io sapevo quanto accadde a quest’uomo sfortunato, proprietario di un albergo di cui ne conoscevo appena l’esistenza.
Grazie però ad un articolo pubblicato sul Notiziario delle Regole d’Ampezzo, ad opera dell’amico e collega Franco Gaspari, tutti noi possiamo oggi scoprire un’altra pagina di storia della nostra magnifica valle.
Con il benestare di Franco e di Angela Alberti, responsabile del Notiziario, pobblico qui di seguito l’articolo che ci racconda le infauste vicende che segnarono la vita di Giuseppe Menardi, un coraggioso e risoluto impresario ampezzano.
L’Hotel Menardi al Passo Falzarego
Quest’inverno ricorre il quinto anniversario della tragedia di Rigopiano, la valanga che distrusse l’albergo e uccise 29 persone. Anche a Cortina abbiamo avuto una storia simile che per fortuna fece una sola vittima, mi riferisco all’Albergo Menardi al Passo Falzarego.
Con l’apertura della “Grande strada delle Dolomiti” nel 1909 da Bolzano a Cortina voluta dal lungimirante Theodor Christomannos, e descritta dai media dell’epoca come la più bella strada del mondo, si moltiplicarono lungo il percorso attività ricettive atte a soddisfare i numerosi turisti che la frequentarono.
Prima dell’apertura di detta strada, fra Pocol ed il Passo Falzarego, vi era solo l’Ospizio costruito dal Comune a Pian dei Menis nel 1868, dove ora si trova il fatiscente Magistrato delle Acque, la cui costruzione riguardava degli accordi per la creazione del Capitanato d’Ampezzo ed il mantenimento della nuova strada realizzata appunto negli stessi anni, che collegava Cortina con Livinallongo del Col di Lana. Strada ed Ospizio dovevano rimanere aperti tutto l’anno.
Dopo il 1909 in prossimità del vecchio Ospizio venne realizzato l’Hotel Falzarego e poco sopra, dove oggi c’è il ristorante Strobel, venne costruito da Giuseppe Menardi Malto, il Passhotel Menardi.
Naturalmente tutte queste costruzioni vennero distrutte dalla guerra pochi anni dopo, ma se l’Hotel Falzarego non venne più ricostruito, il tenace Giuseppe ricostruì il suo albergo.
Negli anni seguenti l’Hotel Menardi si ampliò con un secondo fabbricato collegato all’originale, ma pochi pensarono alla pericolosità del sito posto sotto un imponente canalone che scendeva dal Grande Lagazuoi.
La sera del 14 marzo 1937 alle ore 22 una grossa valanga scese per il canalone e distrusse parzialmente la struttura uccidendo la povera e sfortunata cuoca Voltolini Giuseppina di anni 45, vedova, nata a Tezze in Valsugana.
Giuseppe però non si perse d’animo e ricostruì l’albergo per la terza volta, ma purtroppo nell’inverno 1950-51, forse il più nevoso del secolo, una notte la solita valanga, ma di proporzioni maggiori, cancellò per sempre l’albergo. Si racconta che vi fosse solo il guardiano che allarmato dal fatto che continuava a nevicare copiosamente chiamò preoccupato Giuseppe a Cortina, il quale gli consigliò di rifugiarsi al passo. Il custode, la sera al buio e sotto una fitta nevicata, chiuse l’albergo e si incamminò verso il passo. Poco dopo sentì un forte boato e il giorno successivo scese e non trovò più nulla. In primavera furono trovati le macerie ed i pesanti radiatori in ghisa dell’albergo sul pendio di fronte.
Dopo la costruzione della pista di sci, che scende dal Lagazuoi, e la realizzazione dei paravalanghe il canalone è diventato sicuro e nel luogo dove sorgeva l’hotel vi è ora il ristorante da Strobel.
Di questa storia ci colpisce il coraggio e l’ostinazione di un imprenditore come Giuseppe che colpito dalle avversità tenne duro fino a quel fatidico 1951, dopo di che “gettò la spugna”. Fu una fortuna per la comunità che l’albergo fosse chiuso e non pieno di turisti, altrimenti sarebbe stata una strage.
• Di Franco Gaspari. Tratto dal Notiziario delle Regole d’Ampezzo – Anno XXIX – n° 195 – Marzo 2022