L’anniversario della conquista del K2, 31 luglio 1954
Nel mese di luglio del 1954, sesant’anni fa, Lino Lacedelli, “Scoiattolo” di Cortina ed Achille Compagnoni, forte alpinista di Santa Caterina Valfurva, conquistavano la vetta del K2, 8611 m, nella catena dell’Himalaya.
“Nel Karakorum il K2 è, per altezza, solo la seconda vetta del mondo, ma tenendo conto di altezza, pericolosità e difficoltà tecniche, è considerato l’ottomila più impegnativo”, scrive Reinhold Messner.
Il racconto di questa impresa è stato trasmesso anche dalla RAI, con il titolo di “K2, l’assalto finale”, ad opera di Massimo Guglielmi.
Si tratta, a mio avviso, di un’ottima narrazione che ci fa rivivere le emozioni vissute dagli eroici alpinisti che conquistarono il il gigante himalaiano. In occasione dell’anniversario della mitica salita, ho voluto riproporre in queste pagine le tracce audio di “K2, l’assalto finale”.
Cosiderevoli furono le risorse messe a disposizione dallo Stato per finanziare la spedizione al K2, guidata dal friulano Ardito Desio. La notizia della conquista della vetta giunse in Italia il 3 agosto e fu accolta con grande entusiasmo e come simbolo della rinascita del Paese nel dopoguerra: da quel momento il K2 divenne per tutti la montagna degli italiani.
Come ho già detto, i soli due alpinisti a giungere in vetta furono Lacedelli e Compagnoni, ma il merito del successo va sicuramente all’intero gruppo e determinante fu l’aiuto di Walter Bonatti, che insieme all’alpinista del popolo Hunza (Pakistan) Amir Mahdi portò le bombole d’ossigeno nei pressi del nono campo.
I due non riuscirono però a raggiungere la tenda e trascorsero una notte all’aperto in condizioni climatiche proibitive, su un gradino di ghiaccio in mezzo a un ripido canalone che il vento notturno riempiva di neve, senza tenda e senza sacchi a pelo, e sopravvissero solo grazie alla loro eccezionale forza fisica.
Questo episodio dette origine ad una lunga serie di polemiche, calunnie e accuse che coinvolsero i protagonisti della vicenda e si trascinarono per 54 anni, dando origine al cosiddetto Caso Kappa Due.
Voglio ricordare che cinquant’anni dopo la storica impresa gli Scoiattoli di Cortina pensarono di onorare Lino Lacedelli organizzando una nuova spedizione al Karakorum 2.
Lino accompagnò gli alpinisti fino al Campo Base, affrontando un trekking lungo e fisicamente impegnativo, soprattutto per un uomo della sua età (79 anni).
Notevole fu il numero degli Scoiattoli ad arrivare in vetta a K2, ben cinque di loro raggiunsero gli 8611 m della cima!
Nonostante i materiali e le tecniche siano oggi mille volte migliori di quanto non lo fossero nel 1954, il K2 rimane comunque una delle montagne più difficili al mondo, e sicuramente pochi paesi alpini possono vantare un gruppo di alpinisti così numeroso in grado di salire su un ottomila tanto impegnativo.
L’assalto finale!
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