Addio Francesco, amico, alpinista e filosofo

Francesco del Franco, il “Re dei Faraglioni”

La notizia, cattiva e dolorosa, arriva all’improvviso: Francesco del Franco ci ha lasciati.
Francesco, alpinista napoletano, compagno di tante scalate ed altrettanti festeggiamenti, il “Re dei Faraglioni”, così lo ha definito Luigi, un amico di Capri, se ne è andato i giorni scorsi.

Il caro Francesco é stato sicuramente un uomo fuori dal comune e ben più di un cliente.
Profondo conoscitore della storia dell’alpinismo, Francesco aveva una visione della vita tutta sua, non consona ai canoni dell’odierna società, di certo una voce fuori dal coro.
“È stato uno degli ultimi grandi signori napoletani, nei modi e nel ragionamento“, scrive di lui Mirella Armiero sulla pagina Cultura del Corriere del Mezzogiorno.

Solitamente non pubblico sul sito queste tristi notizie, principalmente perché è sempre difficile trovare le giuste parole quando una persona cara viene a mancare. Questa volta faccio un’eccezione perché Francesco del Franco era molto conosciuto a Cortina e in Val di Fassa, dove amava soggiornare, e credo che chi l’ha conosciuto abbia piacere di essere informato.

Di Francesco mi piace ricordare il suo l’entusiasmo e la smisurata passione per la montagna e l’alpinismo, un alpinismo vecchio stile, tant’è che qui a Cortina lo chiamavamo bonariamente Grohmann, per il suo modo di vestire un po’ all’antica durante le innumerevoli scalate. E poi, quella sua ricorrente esclamazione, “Oh perbacco!”…

Da anni assiduo frequentatore delle Dolomiti, Francesco si avvicinò all’alpinismo dapprima grazie alla guida fassana Renzo Favé e successivamente seguendo i consigli di Luigi Ghedina “Bibi”, guida alpina e Scoiattolo di Cortina.

Francesco sul Faraglione

Così scriveva Francesco, sul suo sito:
“Ho conosciuto Bibi nel luglio dell’’87 quando durante una escursione salii al rifugio di Pomedes, all’epoca una minuscola costruzione abbarbicata alle rocce sottostanti Punta Anna, un vero nido d’aquila.
Il luogo m’impressionò tantissimo: dall’ampia terrazza prospiciente il rifugio si potevano ammirare tutte le montagne della Conca ampezzana e quel giorno, come se attendessero questa visita e volessero sedurmi, risplendevano in tutta la loro bellezza. Ne rimasi così affascinato che da quel momento la mia vita è cambiata, avendo deciso di dedicarne una cospicua parte alla gioia di soggiornare in quei luoghi straordinari.

Francesco del Franco e Enrico a Capri

Ma Francesco del Franco, padre dell’alpinismo in Campania, è stato molto di più di un vero appassionato di montagna, è stato un uomo straordinario e solo chi ha avuto il privilegio di conoscerlo può capire.

Francesco “è stato uno degli ultimi grandi signori napoletani, nei modi e nel ragionamento”, ha scritto di lui la giornalista Mirella Armiero.

Lo scorso anno Francesco aveva scritto un breve racconto della nostra salita alla Via Müller sul Sorapìs, lo aveva fatto con il solito entusiasmo, felice di ricordare una delle sue mitiche salite di “vie storiche”.

La giornalista Mirella Armiero, responsabile pagine cultura del Corriere del Mezzogiorno, ha scritto un articolo che ben descrive la figura di Francesco del Franco, Alpinista, Bibliofilo e Filosofo. Ringrazio la gentile Mirella per avermi permesso di pubblicare il suo scritto.

Quanto segue è stato tratto dal “Corriere del Mezzogiorno” – Napoli – del 27 marzo 2015

Addio a Francesco del Franco
Fondò le edizioni Bibliopolis
Bibliofilo e alpinista, amava Capri. Nel catalogo le opere di Croce
di Mirella Armiero
 
NAPOLI – Editore e alpinista, bibliofilo umanista e fisico di formazione. Era tutto questo Francesco del Franco, anima della sigla Bibliopolis che ha tra le sue opere più importanti l’edizione nazionale delle opere di Benedetto Croce. Del Franco è scomparso ieri mattina a Napoli dopo una lunga malattia.
 
Figlio di Costantino del Franco, raffinato bibliofilo a sua volta e amico di Benedetto Croce, Francesco del Franco si era laureato in Fisica Teorica a Napoli. Seguendo questa sua prima inclinazione scientifica nel 1976 aveva fondato la casa editrice Bibliopolis, che fin dalla nascita annoverava collane di scienza, fisica teorica e logica matematica, ma anche di filosofia e antichistica. In particolare, nella collana «Saggi Bibliopolis», una sorta di contenitore di opere di varia saggistica, compaiono i lavori di studiosi insigni quali Pugliese Carratelli, Bergel, Piovani, Gabrieli, Gigante, Kristeller, Masini, Bodei, Bobbio, Garzya, Russo, Martinetti, Antoni.
 
L’istituzione della casa editrice era stata fortemente influenzata dalla fondazione, un anno prima, dell’Istituto italiano per gli studi filosofici. Del Franco era legato da antica amicizia all’avvocato Gerardo Marotta, con il quale aveva condiviso esperienze culturali. Animati da analoghi ideali, Marotta e del Franco hanno cercato negli anni di trovare a Napoli lo spazio per un’editoria di qualità, sulla scia dell’esempio di Riccardo Ricciardi e in nome di un rinnovato umanesimo. Ma del Franco non era solo un fine intellettuale. Trascinatore nelle discussioni, di carattere gioviale, l’editore praticava l’alpinismo e spesso si dedicava alle scalate delle pareti rocciose di Capri o di Cortina.
 
Aveva iniziato la sua attività sportiva tardi, intorno ai quarant’anni, ma si era talmente appassionato da diventare addirittura capocordata. Del Franco, inoltre, non disdegnava di scrivere interventi specialistici sui giornali del Cai. Di queste sue leggendarie arrampicate raccontava con fervore e un pizzico di autoironia durante le serate che si tenevano nel salotto della sua accogliente casa di via Arcoleo. Allora poteva anche capitare che ti invitasse a svegliarti alle 5 del mattino del giorno successivo, per affrontare una parete rocciosa in cordata con lui, perfino se non ci avevi mai provato prima. Qualcuno accettava, del resto il salotto era pieno di giovani. Del Franco amava circondarsene, alcuni di quelli che frequentavano le sue serate erano autori del suo catalogo, o amici della figlia Emilia, che sta proseguendo il suo lavoro in casa editrice. Uomo di grande cultura, esperto di cose crociane, dalle idee chiare, è stato uno degli ultimi grandi signori napoletani, nei modi e nel ragionamento. A casa sua si potevano incontrare politici come Spadolini, intellettuali come Sossio Giametta o Gianfranco Fiaccadori, e tanti napoletani interessati alla cultura.

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Enrico Maioni Mountain Guide Dolomiti

Enrico Maioni

Guida Alpina, nato e cresciuto a Cortina d’Ampezzo, con un ampia conoscenza delle Dolomiti e anni di esperienza in montagna.
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