La via Dimai – Eötvös sulla Tofana di Rozes
Quest’estate 2021 ricorrono due anniversari importanti dal punto di vista alpinistico: la prima salita della parete sud della Punta Fiames (via Dimai – Verzi) e la prima salita della parete sud della Tofana di Rozes (via Dimai – Eotvos). Tutte e due le ascensioni furono ad opera di una delle più famose ed abili cordate dell’epoca, formata dalle Guide ampezzane Antonio Dimai “Deo” ed Agostino Verzi.
Era il 7 luglio del 1901 quando i nostri, in compagnia del cliente inglese J.L. Heath, superarono la parete sud della Punta Fiames, ben visibile da Cortina. La via è ancor oggi molto ripetuta, e si annovera tra le vie classiche delle Dolomiti.
Ma l’impresa che più fece parlar di sé fu la prima salita della parete sud della Tofana di Rozes. Era l’8 agosto del 1901 quando Dimai e Verzi, insieme ad un’altra guida molto attiva in quel periodo, Giovanni Siorpaes detto “Jan de Santo“, riuscirono in quella che può ben considerarsi una vera impresa alpinistica.
Fu la prima via aperta sull’imponente parete sud della Tofana di Rozes, ed ancor oggi è considerata un vero capolavoro. Pur non presentando elevate difficoltà tecniche, dobbiamo considerare l’epoca in cui si svolsero i fatti: grosse corde di canapa, scarpe che al giorno d’oggi metterebbero in difficoltà gli scalatori, sicurezza “a spalla”, soste senza chiodi. Inoltre l’itinerario segue un percorso tortuoso e di non facile intuizione, che si sviluppa nel cuore di un’immensa parete.
E le tre guide non erano sole. All’avventura parteciparono infatti due clienti eccezionali, le baronesse ungheresi Rolanda e Ilona von Eötvös.
Mi piace definirle eccezionali perché ritengo tali due donne che, nel 1901, si cimentarono in simili imprese, riservate a quel tempo a uomini baffuti e nerboruti.
Le nobildonne ereditarono la passione per le scalate dal padre, il barone magiaro Roland von Eötvös, che con le migliori guide delle vallate svolse un’intensa attività alpinistica in tutte le Dolomiti.
Breve descrizione della salita
Ma voglio ora spendere due parole sulla via Dimai – Eötvös che, al pari dei miei colleghi, ho salito più di una volta. A Cortina è conosciuta semplicemente col nome “la Classica”. Quando si parla de “la Classica”, è sottinteso che ci si riferisce alla via del “Deo” sulla Tofana. Come ho già detto, le difficoltà tecniche non sono elevate, prevalentemente è una via di IV grado, con un solo passaggio di V.
Questo però non significa che sia una via facile: la salita si sviluppa per circa mille metri in un ambiente a dir poco maestoso, ed è perciò adatta ad alpinisti abituati a muoversi veloci su queste difficoltà, ed ovviamente in buona forma fisica. L’orientamento non è sempre facile, ed in caso di nuvole o nebbia le cose possono complicarsi assai. Se poi il tempo peggiora sono guai, ritirarsi dalla via Dimai – Eotvos richiede tempo e perizia, non è una cosa semplice.
Idealmente la salita si può dividere in tre parti: la prima sale su rampe e rocce ben articolate, la seconda consiste in un trasferimento da un grande anfiteatro ad uno minore, mentre nella terza parte si concentrano le maggiori difficoltà, che portano ad una attraversata espostissima.
Al fine dell’attraversata, due camini permettono di giungere al termine della via, ma non della salita. Bisogna infatti incamminarsi per circa 200 metri lungo lo spigolo della montagna, e risalire poi un ghiaione molto ripido ed instabile che precipita fino alla base della Rozes, sopra la Val Travenanzes.
Infine, una breve camminata lungo gli ultimi metri della via normale permette di raggiungere la vetta.
Per la discesa, si segue la via normale di salita alla Tofana di Rozes, che termina al rifugio Giussani da dove, con comodo sentiero, si scende infine al rifugio Dibona, punto di partenza della nostra avventura.
Quest’estate, a 120 anni dalla prima salita, le Guide Alpine e gli Scoiattoli di Cortina renderanno omaggio ai valorosi che per primi osarono avventurarsi nel cuore della Tofana di Rozes, inconsapevoli delle difficoltà che avrebbero incontrato.
Tanto di cappello a loro, che con pochi mezzi ma tanta maestria lasciarono un segno indelebile nella storia dell’alpinismo dolomitico: la via Dimai – Eotvos sulla Tofana di Rozes.
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Vuoi saperne di più sulla storia delle Guide Alpine di Cortina? Un esauriente articolo sulla storia delle Guide Alpine di Cortina, scritto da Silvia Benetollo, è stato pubblicato su Altitudini.
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