C.N.S.A.S. Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico
Il Soccorso Alpino è una struttura operativa del Servizio nazionale di protezione civile, che opera nel così detto ambiente ostile ed in tutte le zone impervie del territorio, svolgendo un’attività encomiabile, degna di stima e considerazione.
Non voglio in questa sede addentrarmi nella storia, organizzazione e legislazione del Soccorso Alpino, ma mi preme invece fornire alcune informazioni utili sul comportamento da tenere nella malaugurata ipotesi di incidente e sul corretto modo di segnalare il fatto al Soccorso Alpino.
Voglio qui rivolgere un invito ai lettori e ricordare a tutti che a partire dalla Legge Finanziaria del 2006, lo Stato ha stabilito di destinare, in base alla scelta del contribuente, una quota pari al 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a finalità di sostegno di particolari enti no profit e varie organizzazioni di utilità sociale, tra le quali anche il C.N.S.A.S.

Tutti noi abbiamo perciò la possibilità di sostenere, senza oneri, il Soccorso Alpino (leggi di più). Il nostro contributo è importante, ricordiamoci dunque della possibilità di aiutare con un semplice gesto il C.N.S.A.S.
Come si segnala un incidente al Soccorso Alpino
È importante prendere atto che a chiunque, sia esso un neofita o un provetto alpinista, può occorrere un incidente in montagna ed è bene conoscere le norme che regolano l’intervento del Soccorso Alpino.
Norme di base per la chiamata del Soccorso Alpino
Chiunque intercetti una richiesta di soccorso deve avvertire il 118 fornendo le seguenti indicazioni: il proprio nome e cognome, il numero telefonico ed il luogo da dove chiama, l’ora, il luogo, il tipo e la gravità dell’incidente, il numero di persone coinvolte, le condizioni meteorologiche e di visibilità.
Restare sul posto a disposizione della squadra di soccorso.

Attenzione: il numero telefonico 118 va bene in tutte le Dolomiti e nella gran parte delle Regioni italiane, ma non in tutte. Ove attivo utilizzare il numero 112 (uno uno due), numero unico di emergenza Europeo.
Come chiamare il Soccorso Alpino – Informazioni dettagliate
In caso di necessità la chiamata di soccorso deve avvenire tramite i numeri di soccorso specifici comunicando una serie di informazioni.
È fondamentale comunicare all’operatore del centro di soccorso quanto segue:
- Il luogo da dove si sta chiamando (Comune, Provincia) ed eventuali riferimenti visivi che possano renderlo facilmente identificabile.
- Il numero di telefono da cui si sta chiamando; il telefono non deve mai essere abbandonato (se la chiamata dovesse interrompersi è importante che il telefono venga lasciato libero per consentire alla Centrale operativa di richiamare).
- La propria posizione se in possesso di altimetro (opportunamente tarato) o GPS.
- Indicazioni in merito a cosa è visibile dall’alto (pendio, bosco, cima, rifugio, ecc.).
- Descrivere le condizioni meteorologiche del luogo e, in particolare, lo stato della visibilità.
- Segnalare gli ostacoli presenti in zona con particolare riferimento ad elettrodotti e teleferiche, seggiovie e skilift, oltre ogni altro cavo sospeso che possa risultare di qualche impedimento e pericolo al volo dell’elicottero.
- Cosa è successo e quando è successo.
- Quante persone sono state coinvolte nell’incidente.
- Le proprie generalità (fondamentali).
- Le condizioni evidenti della/e persona/e coinvolta/e: difficoltà respiratorie, coscienza, perdita di sangue, traumi visibili, ecc.
- L’esatta posizione del ferito (se seduto, se disteso supino, se disteso prono, se appeso, ecc.).
- Considerando che l’intervento in montagna si potrà effettuare con o senza l’ausilio dell’elicottero è bene informare l’operatore in merito al tempo impiegato a piedi dall’automezzo al luogo dell’evento.
Al fine di ottimizzare l’intervento del Soccorso alpino è fondamentale rispondere in modo chiaro ed esaustivo alle domande poste dall’operatore.
Intervento con l’elicottero
Grazie alla velocità con cui può intervenire l’elicottero è oggi largamente usato nelle operazioni di Soccorso alpino, quando ovviamente la gravità dell’infortunato ne giustifica l’utilizzo e le condizioni meteoreologiche ed ambientali lo permettono.
L’arrivo dell’elicottero sul luogo dell’evento pone dei problemi di comportamento e di comunicazioni che devono essere conosciuti da chi assiste l’infortunato. È opportuno quindi conoscere alcuni semplici segnali visivi convenzionali ed internazionali, che permettono le comunicazioni essenziali.
Una sola persona assume la funzione di comunicatore, e si pone con le spalle al vento e rimane fermo durante l’avvicinamento dell’elicottero.
SEGNALI CONVENZIONALI PER L’ELICOTTERISTA

SERVE SOCCORSO
SÌ – Posizione in piedi con le braccia alzate, spalle al vento = Atterrare qui, il vento è alle mie spalle.
NON SERVE SOCCORSO
NO – Posizione in piedi con un braccio alzato ed uno abbassato, spalle al vento = Risposta negativa ad eventuali domande poste dai soccorritori.
Quando il pilota si appresta ad atterrare il segnalatore si accuccia a terra e rimane immobile. Tutti gli altri presenti si allontanano dal luogo del soccorso. L’intervento dell’elicottero in montagna avviene in condizioni da considerarsi sempre ad elevata criticità, pertanto, è opportuno che tutti conoscano alcune semplici regole di comportamento per agevolare, o perlomeno non intralciare, le operazioni di soccorso. Durante l’operazione di atterraggio le persone presenti sul luogo dell’evento devono:
- Sgombrare il luogo da zaini, indumenti e tutto ciò che può volare via.
- Allontanarsi dal luogo dell’atterraggio mettendosi in posizione di sicurezza.
- Tenere i bambini per mano ed i cani al guinzaglio.
- Rimanere fermi senza allontanarsi e tanto meno avvicinarsi all’elicottero durante e dopo la manovra.
- Per nessun motivo ci si avvicina all’elicottero dalla parte posteriore.
Quasi tutte le chiamate di soccorso ormai giungono attraverso i cellulari, ma spesso ci si può trovare in zone d’ombra, in questo caso è bene conoscere quali siano i segnali internazionali di soccorso:
CHIAMATA: lanciare sei volte in un minuto (ogni dieci secondi) un segnale ottico o acustico (urlo, luce con pila, ecc.) Ripetere i segnali dopo un minuto.
RISPOSTA: lanciare tre volte in un minuto (ogni venti secondi) un segnale ottico o acustico.
Ma quanto costa all’infortunato un intervento di elisoccorso?
Dietro le quinte di un intervento di elisoccorso un’enorme macchina organizzativa è in continuo movimento, ed è facile intuire che i costi di gestione di questo complesso apparato sono davvero enormi.
Attualmente i costi del Soccorso Alpino, incluso l’intervento dell’elicottero, sono totalmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale, cioè per nulla a carico della persona soccorsa, in tutte le Regioni, ma con tre eccezioni importanti: Veneto, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta. Ed a breve, probabilmente, anche in Piemonte e Lombardia la persona soccorsa dovrà pagare parte delle spese.
In Veneto perdersi in montagna o rimanere intrappolati potrebbe costare un salasso: 90 euro per ogni minuto di volo d’elicottero!
Nei casi di recuperi di persone illese e in mancanza di una copertura assicurativa, infatti, la spesa del soccorso è tutta a carico dell’escursionista.
I casi sono tre: recupero di feriti, di illesi e di chi si ferito praticando uno degli undici sport definiti estremi da una delibera regionale di qualche anno fa.
«Se l’intervento avviene in seguito ad una chiamata per malore – spiega Gianluca Dal Borgo – tutto è a carico del sistema sanitario nazionale. Se la persona non è infortunata paga il costo del soccorso da quando l’elicottero decolla a quando fa ritorno alla base.
Infine, a chi si fa male praticando sport considerati ad alto rischio come lo sci-alpinismo e freeride, il rafting, l’arrampicata, il quad, la mountain bike e l’escursionismo su sentieri impervi, viene chiesto di pagare un ticket di partecipazione».
Il costo potrebbe rivelarsi davvero una brutta sorpresa, vi consiglio vivamente di sottoscrivere un’assicurazione che copra le spese di soccorso e trasporto.
Una buona opzione è fornita da Dolomiti Emergency, che con la polizza “RIMBORSO SPESE PER SOCCORSO E TRASPORTO” copre i costi per la ricerca di persone disperse, il soccorso, il recupero ed il trasporto effettuati con qualsiasi mezzo, compreso l’utilizzo dell’elicottero, avvenuti nei territorio dell’Europa Geografica. La quota associativa individuale è davvero alla portata di tutti.
La copertura assicurativa è valida a prescindere dall’attività esercitata dall’infortunato al momento del sinistro quindi, anche attività professionali e competitive. Per informazioni più dettagliate o per associarti a Dolomiti Emergency visita il sito www.dolomitiemergency.it
Un’altra valida opzione è quella offerta Club Alpino Italiano (Cai). Il Club alpino italiano offre sia ai Soci che ai non Soci polizze assicurative molto interessanti e convenienti.
Per saperne di più sulle polizze assicurative che puoi sottoscrivere tramite il Cai consulta la pagina ufficiale Assicurazioni Cai.
Contribuisci anche tu a diffondere queste informazioni
Non tutti sono a conoscenza di cos’è e che cosa fa il Soccorso Alpino. Il C.N.S.A.S. della II^ Zona Delegazione Bellunese ha preparato un opuscolo che spiega chiaramente tutto questo, e soprattutto offre alcune nozioni e consigli utili, solo ad una prima analisi banali e scontati.
Oltre a quanto scritto in questa pagina, troverai nello scritto preparato dalla sezione bellunese del CNSAS altre informazioni utili.
Dai anche tu il tuo contributo alla diffusione di quanto letto in queste righe! Ricordo a tutti appassionati di montagna e soprattutto agli operatori turistici la possibilità di inserire nei propri siti internet queste informazioni inserendo un link a questa pagina, oppure scaricando il file PDF per poi metterlo a disposizione dei propri ospiti.
Inoltre, puoi scaricare, stampare ed esporre in una posizione ben visibile ai tuoi ospiti la locandina in tre lingue che riassume le norme per la chiamata.
Se tutti apprendessero queste semplici informazioni, molte operazioni di soccorso potrebbero compiersi in minor tempo e con maggior efficacia!