La sicurezza in montagna è un tema importante per l’alpinismo
Gli esseri umani sono alla ricerca di svago e avventura in montagna, ma come in tutte le situazioni della vita anche in alpinismo vi è un certo rischio.
Le guide alpine sono professionalmente preparate per ridurre questo rischio e per garantire la sicurezza in montagna.
La loro formazione di alta qualità è focalizzata sulla sicurezza.
In aggiunta a questo il guida alpina passa davvero molto tempo in montagna e perciò ha una lunga esperienza che aiuta a prendere le giuste decisioni in situazioni difficili.
- Esperienza
- Competenza
- Sicurezza
- Insegnamento
- Conoscenza del territorio
- Conoscenza della natura
La guida alpina ti fa conoscere la vera montagna!
Una buona guida alpina può trasformare l’esperienza di un viaggio in qualcosa di straordinario e indimenticabile.
Assumere una guida farà sì che la tua giornata in montagna diventi un interessante tour con molte informazioni e risposte alle domande che potresti eventualmente porre.
Grazie alla conoscenza dei luoghi e alla propria esperienza, la guida alpina è in grado di organizzare il tour nel migliore dei modi.
Inoltre, in nessun momento la guida alpina si sentirà persa o fuori dal suo elemento.
Un professionista della montagna non solo ti guida con sicurezza, ma svolge anche compiti globali nel prendersi cura dei suoi clienti. Prima che inizi il tour, dà un consiglio personale al cliente e lo supporta nella scelta dell’itinerario giusto.
Le guide alpine hanno inoltre una formazione di base in geologia, fauna e flora e conoscono le montagne e la loro storia. In questo modo, il tempo trascorso in montagna diventa un’esperienza globale per il cliente. La guida non indica solo la strada, ma è anche consulente e animatore. Aiuta i clienti ambiziosi a migliorare tecnicamente e fisicamente. Spesso la guida alpina accompagna il suo cliente per molti anni e in tutto il mondo. Questa è la base per le amicizie che durano per tutta la vita.
Le guide non sono né maestri di montagna estrema, né accompagnatori per timorosi
Nel pubblico sono piuttosto diffuse due convinzioni opposte, da sfatare entrambe, e chi scrive o comunica di montagna è importante che lo sappia.
Da un lato chi già si muove abbastanza bene in montagna, ma non è un professionista, concepisce il rivolgersi alla guida come un atto di codardia o, meglio, ammissione di non capacità. Sbagliato: talvolta sono gli stessi atleti di punta a consultarsi e farsi accompagnare dalle migliori guide alpine locali. L’umiltà è segno di intelligenza, di preparazione, di bravura, e non del contrario.
Dall’altro si pensa che le guide siano da interpellare solo se il nostro livello tecnico è molto elevato, in pratica se desideriamo cercare l’estremo, e non semplicemente imparare o farci guidare in situazioni più “normali”. Anche questa percezione è completamene sbagliata: le guide sono dei formatori e come tali si adattano volentieri al livello delle persone che accompagnano, sono felici di lavorare e spesso hanno grande disponibilità.
Tratto da “Giornalismo, educazione e valanghe. 10 cose da sapere” di Giulio Caresio.