Scoiattoli di Cortina.

Gli Scoiattoli di Cortina sono un gruppo di alpinisti e arrampicatori, con sede a Cortina d’Ampezzo.

Gli Scoiattoli di Cortina sono sicuramente, insieme ai Ragni di Lecco, la più famosa associazione alpinistica italiana. Pur trattandosi di un gruppo di scalatori non professionisti (non necessariamente guide alpine, quindi), per poter entrare a far parte del prestigioso Gruppo è richiesto un curriculum alpinistico di tutto rispetto. Il gruppo degli Scoiattoli di Cortina acquisì fama internazionale nel 1954, anno che vide lo Scoiattolo Lino Lacedelli conquistare la vetta inviolata del K2.
Va però detto che gli Scoiattoli erano ben noti agli addetti ai lavori già molto prima, in quanto scalatori di prim’ordine.

Gli Scoiattoli di Cortina, una tradizione che continua.

Fin dalla fondazione del gruppo, infatti, gli Scoiattoli si fecero notare per le numerose imprese alpinistiche che li videro aprire nuove vie di salita, soprattutto in Dolomiti, su pareti ritenute fino ad allora inaccessibili.
Tra le molte prime salite ricordo qui alcune vie divenute ormai delle classiche:  la Costantini-Apollonio sulla parete del Pilastro della Tofana di Rozes, la Lacedelli alla Cima Scotoni, il Primo Spigolo della Tofana di Rozes, lo Spigolo Strobel sulla Rocchetta Alta di Bosconero, le vie delle Cinque Torri… ma ce ne sono moltissime altre, basta cercare nelle guide d’arrampicata per rendersene conto.
Le vie aperte dagli Scoiattoli sono centinaia non solo in Dolomiti, ma nelle montagne di tutto in mondo, dalla Groenlandia all’Atlante d’Africa, nelle cime andine o sulle vette himalayane.


L’associazione fu fondata da dieci giovani ampezzani nel 1939, ed è molto probabilmente il più antico club di scalatori italiano. Due erano all’epoca i requisiti per poter accedere al sodalizio: avere origini e residenza a Cortina e praticare anche lo sci.  Il primo nome del gruppo fu infatti “Società rocciatori e sciatori gli Scoiattoli”.

Tutti i fondatori erano abili sciatori tant’è che due di loro, i fratelli Albino e Silvio Alverà, parteciparono alle Olimpiadi e vinsero numerose gare internazionali. Un altro mitico Scoiattolo, Carletto Alverà, fu addirittura azzurro in ben tre discipline: Sci Alpino, Sci di Fondo e Salto dal trampolino! Mi sembra doveroso ricordare qui i nomi dei dieci fondatori, grazie ai quali gli Scoiattoli di Cortina sono diventati e continuano ad essere un gruppo alpinistico eccezionale.

I primi Scoiattoli

Eccoli dunque: Albino Alverà «Boni», Silvio Alverà «Boricio», Romano Apollonio «Nano», Angelo Bernardi «Alo», Ettore Costantini «Vecio», Siro Dandrea «Cajuto», Giuseppe Ghedina «Tomasc», Luigi Ghedina «Bibi», Bortolo Pompanin «Bortolin», Mario Zardini «Zesta».

Negli anni seguenti numerosi alpinisti si associarono al gruppo; dall‘anno della fondazione ad oggi oltre cento scalatori hanno indossato il mitico maglione rosso. Già, per chi non lo sapesse, i membri del gruppo si riconoscono da uno scoiattolo bianco ricamato sul braccio sinistro di un maglione rosso. Questo logo è indissolubilmente legato a molte imprese alpinistiche, e successivamente il logo dello scoiattolo è stato ripreso come marchio del Comune di Cortina d’Ampezzo.

Faccio notare un piccolo errore assai diffuso al giorno d’oggi, ovvero quello di associare la figura dello Scoiattolo a quella della Guida Alpina. In realtà come ho detto in apertura, gli Scoiattoli e le Guide sono due figure diverse.
Non essendo dei professionisti, gli Scoiattoli non sono abilitati ad accompagnare le persone in montagna. Non certo perché non ne abbiano le capacità, ma soltanto perché non hanno alcun titolo ufficiale per svolgere una professione riservata alle Guide, che invece devono sostenere numerosi corsi ed esami prima di ottenere il diploma di Guida Alpina.

Ettore Costantini si cala alla vecchia maniera

Nel caso del Gruppo Guide Cortina, quasi tutte le guide sono anche Scoiattoli, mentre al contrario non tutti gli Scoiattoli hanno la qualifica di Guida Alpina. Nel mio caso ad esempio, entrai orgogliosamente a far parte degli Scoiattoli di Cortina nel 1981, e solo alcuni anni più tardi, nel 1984, ottenni la qualifica di Guida Alpina. Ricordo ancora con piacere quanto ardentemente desiderassi allora poter essere accolto nel gruppo. Si trattava di un riconoscimento molto ambito, che bisognava guadagnarsi dimostrando capacità e passione.

All’epoca l’arrampicata sportiva non era ancora entrata nel panorama alpinistico ampezzano, ma il vento del cambiamento cominciava a soffiare e fu allora che, con alcuni amici, iniziarono le prime trasferte all’estero alla scoperta di un nuovo, meraviglioso modo di arrampicare

Allo stesso tempo però, mi dedicai al meglio delle mie capacità nello scalare le grandi vie classiche delle Dolomiti, in modo da arricchire il mio curriculum e poter indossare il tanto desiderato maglione rosso. Infatti a quei tempi la mentalità degli Scoiattoli non era ancora pronta a premiare gli arrampicatori sportivi.
Soltanto nei primi anni novanta vennero ammessi a far parte del gruppo alcuni fortissimi scalatori sportivi, in primis Luca Zardini “Canon”, che non praticavano però l’alpinismo.

Oltre ad andar per monti per piacere, da sempre gli Scoiattoli di Cortina svolgono anche l’impegnativa attività di soccorso alpino. Fecero notizia per la particolare complessità logistica e l’ardimento dei soccorritori due salvataggi in particolare, nel 1961 e nel 1963, sulle Cime di Lavaredo d’inverno.

1982 -Enrico Maioni sulla Messner al Pilastro di Mezzo – Sass de la Crusc

A quei tempi gli interventi di soccorso si svolgevano spesso in condizioni estreme, ed erano assai più impegnativi che al giorno d’oggi, che possiamo avvalerci dell’elicottero e siamo in possesso di tecniche e materiali più evoluti.

Oggigiorno il mitico gruppo è sempre attivo: gli Scoiattoli sono impegnati in molteplici attività, che vanno dalla promozione dell’alpinismo, al soccorso alpino volontario, all’organizzazione di manifestazioni sportive.
Attualmente il gruppo Scoiattoli di Cortina conta oltre 90 membri, dai più giovani, nel pieno delle forze, ad altri ormai anziani…
Ma la passione per la montagna non conosce certo limiti d’età!

Ad eccezione di Emma Franceschi, prima donna ammessa nella Società nel 1941, per lunghi anni il gruppo Scoiattoli fu formato da soli uomini. Bisognerà attendere fino al 1987 affinché Mariaclara Walpoth “Iaia” entrasse a far parte del gruppo. Erano tempi di innovazione, arrivava l’arrampicata sportiva e la mentalità dei giovani scalatori stava cambiando. Ad oggi sono cinque le Scoiattole del sodalizio ampezzano.

E se i “vecchi” con le loro imprese hanno contribuito a fare la storia dell’alpinismo, i giovani Scoiattoli non stanno certo a guardare. Cito ad esempio Massimo Da Pozzo “Mox”, che ha aperto numerosissime vie moderne di altissima difficoltà, divenute delle classiche per gli amanti dei gradi alti, oppure Luca Zardini “Canon”, otto volte campione italiano d’arrampicata, un secondo posto assoluto in Coppa del Mondo, oltre a numerosi premi nei Master internazionali.

Luca Zardini al Rock Master di Arco

E se è pur vero, ahimè, che il tempo corre ed anche loro tanto giovani ormai non lo son più, le nuove leve incalzano, pronte a tener alto il nome del mitico Gruppo Scoiattoli di Cortina.


In occasione del 70° anniversario della fondazione del Gruppo, gli Scoiattoli hanno voluto documentare con un magnifico filmato la loro storia. Il lavoro, magistralmente eseguito da Francesco Mansutti e Vinicio Stefanello, realizzato con grande passione, è uscito nel 2009 con il titolo “Rosso 70”. Un meritato plauso agli autori è d’obbligo!

Rosso 70, un’opera a mio avviso davvero curata, emozionante e, oserei dire, a volte commovente, non è l’unico filmato dedicato al Gruppo Scoiattoli.

Nel 1979 il Trento Film Festival vide la partecipazione del documentario “In punta di piedi”. Il film, dedicato all’attività degli “Scoiattoli” di Cortina attraverso un itinerario della memoria che mette a fuoco le caratteristiche umane e lo spirito di generosità del gruppo.

Nel 1999 fu prodotto “I cavalieri delle vertigini”, che vinse il premio Genziana d’Oro CAI al Fimlfestival di Trento nel 2000. Il film racconta l’epica impresa dell’apertura della via Italo-Svizzera sulla Nord della Cima Ovest di Lavaredo.

Anche l’editoria si è occupata degli Scoiattoli. Il primo volume di cui sono a conoscenza è “Gli Scoiattoli di Cortina”, autore Piero Rossi, edito 1l 15 luglio 1965 da Arti Grafiche Tamari di Bologna. Il libro, ormai introvabile, è dedicato allo Scoiattolo Albino Michielli Strobel.

I cavalieri delle vertigini – Cover

A seguire, in occasione del 50° anniversario della fondazione del sodalizio il compianto amico, alpinista e scrittore Giovanni Cenacchi, scomparso a soli 43 anni, scrisse un esaustivo volume intitolato: “Gli Scoiattoli di Cortina – Storia e memoria i 50 anni d’alpinismo ampezzano”. Si tratta di un libro avvincente che affronta con precisione la complessa ed importante storia alpinistica degli Scoiattoli, dall’anno della fondazione fino al 1989.


“Gli Scoiattoli di Cortina”
di Piero Rossi

Arti Grafiche Tamari – 1965

Scoiattoli di Cortina di Piero Rossi

“Gli Scoiattoli di Cortina – Storia e memoria i 50 anni d’alpinismo ampezzano”
di Giovanni Cenacchi

Grafiche Lema – 1989

Scoiattoli di Cortina di Giovanni Cenacchi

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Collegamenti esterni:
1. Su Wikipedia trovi tutte le prime salite degli Scoiattoli, dalla fondazione della Società fino all’anno 2013.
2. La pagina Facebook degli Scoiattoli.