La via ferrata degli Alpini sul Col dei Bos

Nel novembre 2007 il Comando delle Truppe Alpine di Bolzano ha dato inizio alla posa in opera di un itinerario attrezzato sul Col dei Bos (o Col dei Bois); la via ferrata degli Alpini ripercorre tracce di un precedente percorso, ed i lavori sono terminati nel novembre 2008.
La relazione del Comando delle Truppe Alpine recita testualmente: “Attrezzamento permanente sperimentale su itinerario militare degli anni ’60. Sperimentale in quanto sono state impiegate metodologie di posa e materiale da attrezzamento innovativo per la sicurezza delle ferrate, creando un nuovo riferimento tecnico di pregio per future manutenzioni di itinerari attrezzati. Il progetto “Sicurezza Ferrate” è stato sviluppato in collaborazione con la ditta KONG Spa”.
L’innovazione principale consiste sicuramente nell’introduzione di particolari coni realizzati dopo attento studio dalla ditta KONG, che sono posizionati solitamente in prossimità dei fittoni, e limitano alquanto, in caso di caduta dell’alpinista, la leva negativa che il moschettone subisce quando la sua corsa viene fermata dal fittone stesso.
Molteplici studi hanno dimostrato quanto poco ci vuole a rompere un moschettone se esso non è caricato nel modo corretto, ossia lungo il suo asse verticale.
Sicuramente questo innovativo cono svolge al meglio la sua funzione, tanto che tale accorgimento è stato ripreso anche dalle Guide Alpine di Cortina nella realizzazione della nuova via ferrata sul Monte Faloria.
La via ferrata degli Alpini non è stata fino ad oggi molto pubblicizzata, per ragioni e motivazioni interne del Comando di Bolzano.
Trattandosi però di un itinerario attrezzato a regola d’arte e degno di lode, e situato in un luogo che offre panorami spettacolari, ho contattato il Capitano Edoardo Eger, persona molto disponibile che ha partecipato al progetto ed alla realizzazione dell’opera, per chiedergli il permesso di scrivere una breve relazione della ferrata degli Alpini al Col dei Bos (2559 m).
Sono rimasto piacevolmente impressionato dalla collaborazione ricevuta dal Capitano Eger, che si è prontamente mosso per chiedere al Comando di Bolzano i permessi necessari, e per fornirmi la documentazione necessaria alla stesura di questo articolo.
Desidero perciò ringraziarlo pubblicamente per l’aiuto che mi ha dato.
La via ferrata degli Alpini ci offre la possibilità di conoscere un’altra zona delle Dolomiti dove fu scritta una triste pagina della storia del nostro meraviglioso Paese, la pagina della Grande Guerra. In tutta l’area si possono osservare i resti dei manufatti costruiti dai militari durante la Prima Guerra Mondiale, testimonianze storiche che ci possono far riflettere su quanto dura fu la vita di quegli uomini, costretti a vivere, combattere e morire tra mille stenti.
Suggerisco agli appassionati di storia e montagna un bel libro, che ci trasporta indietro nel tempo, e ci racconta fatti realmente accaduti: si tratta di “La guerra di Joseph”, scritto da Enrico Camanni e èdito da Vivalda Editori per la collana “I licheni”. Questo libro racconta la straordinaria amicizia tra un soldato e il suo ufficiale, un uomo di valle e un uomo di città, due destini affiancati soltanto da una grande passione: la montagna…
AVVICINAMENTO
Dal bar “da Strobel” lungo evidente sentiero che parte dal lato Nord-Est del parcheggio, con indicazioni per il Col dei Bos, raggiungere la strada militare che porta ai ruderi degli ospedaletti Italiani della I guerra mondiale posti sotto le Torri di Falzarego. A terra, delimitate da muretti a secco, si vedono le piazzole per l’atterraggio di elicotteri.
Sulla sinistra (Nord), in alto, si nota il sentiero che risale il canalone con ripide serpentine; è l’itinerario di discesa.
Proseguire per piani erbosi a Est dei ruderi verso la Piramide del Col dei Bos.
Da qui parte un sentierino che in pochi minuti ci conduce all’attacco della via ferrata degli Alpini.
I cavi metallici della ferrata sono evidenti già dalle piazzole.
Descrizione della ferrata Truppe Alpine al Col dei Bos
La via ferrata Truppe Alpine percorre la parete meridionale della Piramide del Col dei Bos ed è costituita da cavo di acciaio, da innovativi coni anticaduta che ottimizzano il posizionamento dei moschettoni in caso di caduta, e da particolari staffe angolari di rinforzo della tenuta dei fittoni nei tratti in cui il cavo compie angoli significativi.
Il percorso si sviluppa in modo logico sulla parete e nel tratto iniziale, con funzione di “filtro”, sono state concentrate le maggiori difficoltà. Fin dai primi metri si può apprezzare la tensione del cavo ed il posizionamento dei coni anticaduta nei tratti verticali. Superato il tratto più ripido, dopo circa 80 m si raggiunge un’ampia e facile cengia detritica e successivamente una rampa che ci porta ad una paretina di alcuni di metri per poi uscire con un passaggio esposto su facili pendii rocciosi.
Da qui si prosegue senza difficoltà, ed in questo tratto la corda serve per lo più come corrimano;qui i coni di sicurezza sono stati impiegati quali rompi-tratta del cavo nei punti ove era impossibile un corretto fittonamento.
Si giunge così ad un’altra parete verticale piuttosto impegnativa al termine della quale un esposto traverso sulla destra conduce ad un articolato diedro che porta ad un tratto prativo.
Attraversato il prato per circa 20 metri inizia la seconda parte della via, costituita da facili tratti di itinerario intervallati da punti un po’ più tecnici.
Terminato il cavo si segue la linea della forcellina e dopo facile salita segnata da ometti su terrazzamenti erbosi si raggiunge l’inizio dell’ultimo tratto di ferrata, lungo circa 100 m, a tratti esposto e verticale, ma sempre ricco di appigli che permettono un’arrampicata facile e divertente. In questa ultima parte di ferrata si possono notare differenti sistemi di ancoraggio dei terminali del cavo che costituiscono parte della sperimentazione dei sistemi di posa del progetto “sicurezza ferrate”.
Arriviamo infine sui prati sommitali, in prossimità dell’ultima fascia di pareti del Col dei Bos. Camminando sul prato in direzione est per circa 200 metri , troverai i resti di un piccolo cimitero di guerra, dove furono sepolti alcuni giovanissimi uomini caduti in battaglia.
Da questo stupendo balcone si gode di una meravigliosa vista sulle cime che coronano la conca Ampezzana.
NOTA
Con breve camminata, seguendo numerose tracce di sentiero, si può raggiungere la croce di vetta del Col dei Bos (quota 2559 m).
Alla cima si può arrivare anche camminando verso Est sotto la parete , con la possibilità di osservare i resti dei numerosi manufatti della prima guerra mondiale, e salendo la calotta sommitale attraverso un ampio canale erboso che dista poche centinaia di metri a Est dall’uscita dell’itinerario.
DISCESA – Tre possibilità
- All’uscita dell’itinerario attrezzato un’evidente traccia ci conduce verso sinistra (Ovest), prima tra prati e poi su ghiaioni con un delicato passaggio, alla Forcella senza nome. Lungo tale tragitto sono evidenti e sorprendenti le arenarie rosse della formazione di Raibl di oltre 220 milioni di anni fa ed i resti in legno e filo spinato dei notevoli lavori di rafforzamento della linea di fronte a protezione della forcella.
Da qui il sentiero scende nel Vallone posto tra il Col dei Bos e le Torri del Falzarego e con tratti a volte malmessi, riporta velocemente ai resti dell’Ospedale militare nei pressi delle quali si trova l’attacco della ferrata. Seguendo poi lo stesso percorso dell’andata si ritorna al parcheggio del Bar da Strobel (1 ora). - Una diversa discesa, meno ripida del vallone, può essere anche andare a Ovest dalla Forcella senza nome raggiungendo per le bancate dolomitiche e facili prati la Forcella Travenanzes. Da qui, scendendo per il sentiero n° 402 lungo la pista da sci del Lagazuoi, poco prima del Passo Falzarego si prende sulla sinistra (Est) il sentiero n° 423 che riporta sulla strada militare dalla quale poi si può rientrare al parcheggio di Strobel (2 ore).
- Infine, come ultima alternativa, si può aggirare a est il Col dei Bos per le numerose tracce di sentiero ed i facili prati portandosi verso la Forcella Col dei Bos, a ridosso del Castelletto di Tofana, e prendere il sentiero n° 402 che diventa poi la strada militare; superata una galleria si prosegue per circa 300m, fino ad un bivio. Si prende a destra (Ovest) la strada che conduce nuovamente ai resti degli ospedaletti militari dopo una breve risalita di circa 150 m (90 minuti).
COLLEGAMENTI
Questo percorso può essere collegato in giornata con le vicine gallerie del Lagazuoi o del Castelletto di Tofana.
Gallerie del Lagazuoi: dalla Forcella senza nome si prosegue fino alla Forcella Travenanzes e lungo il sentiero n° 401 si raggiunge il Rifugio Lagazuoi; prima del rifugio, giusto sotto la stazione a monte della funivia del Lagazuoi, parte il percorso delle gallerie, al termine delle quali, per il rientro al parcheggio, seguire le indicazioni dell’ itinerario di discesa numero 2.
(ATTENZIONE: indispensabili, oltre al normale equipaggiamento da ferrata, anche delle lampadi frontali o mezzi idonei di illuminazione)
Gallerie del Castelletto: dalla cima del Col dei Bos si scende a est verso la Forcella Col dei Bos dalla quale parte il sentiero n.404 che conduce all’attacco delle gallerie del Castelletto, che con un percorso ad anello riconduce alla Forcella del Col dei Bos.
Da qui, per il rientro al parcheggio, seguire le indicazioni dell’ itinerario di discesa numero3.
(ATTENZIONE: anche in questo caso sono indispensabili le lampadi frontali o mezzi idonei di illuminazione)
DIFFICOLTÀ DETTA FERRATA DEGLI ALPINI
Media. Nel tratto iniziale sono concentrate le maggiori difficoltà.
QUOTE, DISLIVELLI E SVILUPPO
Attacco itinerario: 2150 m circa
Uscita itinerario ai prati sommitali: 2480 m circa
Dislivello complessivo: 300 m circa
Sviluppo complessivo: 420 m circa
TEMPI DI PERCORRENZA
Avvicinamento: 35 minuti
Ferrata degli Alpini: 2 ore circa
Discesa: 1 ora circa (itinerario I)
ESPOSIZIONE
Sud-Ovest
PUNTI D’APPOGGIO
Rifugio Col Gallina (2055 m) – Tel. 0436 2939
Rifugio Lagazuoi (2752 m) – Tel. 0436 867303
Ristorante da Strobel (2060 m) – Tel. 0436 3609
CARTOGRAFIA
Carta topografica Tabacco – scala 1:25.000 n° 03 – Cortina d’Ampezzo e Dolomiti Ampezzane
PERCORSO STRADALE
Da Cortina d’Ampezzo (BL) si sale verso il Passo Falzarego lungo la Strada Statale n° 48. Al Km 107.300, circa 1500 m prima del Passo, si parcheggia l’auto presso il bar ristorante “da Strobel” posto di fronte agli impianti sciistici nei pressi del Rifugio Col Gallina (2.050m).
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