Che cosa è una via ferrata?
La via ferrata è un percorso attrezzato con cavi metallici, scalette, pioli e altri ancoraggi fissi come ad esempio passerelle di legno e ponti sospesi. La giusta attrezzatura da ferrata permette di assicurarsi al cavo, limitando così un’eventuale caduta.
Grazie a queste attrezzature anche le persone relativamente inesperte possono accedere a cime difficili normalmente riservate agli alpinisti più preparati. La ferrata può essere vista come una via di mezzo tra le normali escursioni in montagna e le scalate vere e proprie.
Le ferrate ti permettono di ammirare i meravigliosi panorami dolomitici da un punto di vista privilegiato. Oltre a questo, molti itinerari si sviluppano su cenge e gallerie utilizzate dai soldati nel triste periodo della Grande Guerra. In questo modo è possibile visitare postazioni, trincee e fortificazioni risalenti alla Prima Guerra Mondiale.
Storia e origini delle vie ferrate
L’idea di rendere più agevole l’accesso a un colle, a una vetta o a un rifugio risale a molto tempo fa: nel lontano 1492 Antoine de Ville, capitano dell’esercito francese, scrisse di aver utilizzato una scala a pioli per raggiungere la vetta del Monte Aiguille.
Per la prima ferrata italiana bisognerà però attendere sino al 1880, quando le guide alpine di Madonna di Campiglio attrezzarono il versante orientale della cima Brenta per facilitare il transito dei loro clienti.
Negli anni seguenti, soprattutto sulle Alpi orientali, nacquero altri sentieri attrezzati che favorivano il passaggio in luoghi particolarmente impervi allo scopo di consentire alle truppe l’accesso e il controllo delle linee di confine.
Infatti, soprattutto sulle Dolomiti, le vie ferrate hanno il più delle volte origine militare e furono attrezzate nei duri anni della guerra di frontiera combattuta negli anni 1915/18.
Una curiosità: la prima ferrata a Cortina d’Ampezzo nacque grazie all’ingegno di Luigi Gilarduzzi “Minighèl” nel lontano 1907. Di professione fabbro e gestore dell’ex Rifugio Wolf von Glanvell, eretto in Val Travenanzes e distrutto dall’artiglieria italiana nell’agosto 1915, quest’uomo intuì che per raggiungere il Rifugio Cantore (oggi Rifugio Giussani) c’era la possibilità di tracciare un percorso molto più diretto e veloce del vecchio sentiero. E così, da solo, forgiò e infisse sulla verticale parete quasi 200 fittoni. La ferrata è oggi conosciuta come “Scala del Minighel“
Il turismo ha notevolmente rivalutato le ferrate. Oggi salire lungo questi percorsi attrezzati è un’attività ludica accessibile a tutti. È davvero emozionante percorrere un itinerario sportivo tracciato su una parete rocciosa, attrezzata con cavi, gradini, scale e altri elementi destinati a facilitare la progressione. E tutto in sicurezza, muniti della dovuta attrezzatura e osservando ovviamente alcune regole basilari.
Equipaggiamento necessario
Oltre al normale equipaggiamento che si usa solitamente per le camminate in montagna (abbigliamento adeguato, scarponcini, zaino, kit di pronto soccorso, cibo e bevande) per percorrere in sicurezza questi percorsi attrezzati bisogna dotarsi della giusta attrezzatura da ferrata. Questa deve essere composta da: set da ferrata, casco, imbragatura e guanti da ferrata, utili per proteggere la pelle dal freddo e da possibili abrasioni.
Il set da ferrata è composto di due longe (fettucce o cordini), dissipatore e moschettoni. In commercio se ne trovano di vari marchi e tipi, ma attenzione, non tutti sono ugualmente validi!
Moschettoni
Elemento fondamentale dell’attrezzatura sono i moschettoni. Prima dell’acquisto presta attenzione, ad esempio, ai moschettoni presenti sul set da ferrata, che devono garantire rapidità e facilità d’apertura con una sola mano.
Il sistema di bloccaggio non deve assolutamente essere a vite. Un buon esempio di moschettoni funzionali è quello dei connettori Hercules e Horai della ditta CAMP.
Questa tipologia di moschettoni da via ferrata dispone di un sistema di chiusura sicuro e davvero semplice da usare, anche indossando i guanti.
Per aprirli basta infatti premere contemporaneamente la leva di sbloccaggio sul dorso e quella anteriore, rilasciandole il connettore si chiude automaticamente.
Set da ferrata
Come dicevo sopra, in commercio si trovano vari tipi di set da via ferrata, e considerando che questo componente dell’attrezzatura può salvarti la vita ti consiglio di sceglierlo con attenzione, spendendo magari qualche euro in più!
Nella pratica alpinistica la corda dinamica compie egregiamente la funzione di arresto elastico in caso di caduta, ma nel caso della ferrata, poiché si procede singolarmente, si utilizzano set da ferrata con spezzoni di corda molto corta: questo comporta un elevato fattore di caduta.
Il fattore di caduta “Fc” è il rapporto tra l’altezza di caduta libera e la lunghezza della corda coinvolta dal volo. Il valore massimo che il fattore di caduta può raggiungere nella pratica alpinistica (arrampicata) è pari a 2. Sulle vie ferrate però, il fattore di caduta può superare abbondantemente il valore di 2.
Clicca sul seguente link per una spiegazione chiara e dettagliata sul fattore di caduta. Senza addentrarci in dettagli tecnici, ci basta sapere che più alto è il fattore di caduta, più gravi sono le conseguenze della caduta stessa. Per ovviare a questa situazione, i due spezzoni di corda utilizzati sono provvisti di un dissipatore che ha la funzione di ammortizzare la caduta riducendo drasticamente il fattore di caduta.
Numerose prove hanno dimostrato che in caso di caduta la mancanza del dissipatore comporta la rottura dei moschettoni e in alcuni casi la rottura del cordino (o fettuccia).
Clicca sul seguente link e nota nel video cosa succede se non utilizzi un dissipatore.
Il video è in lingua tedesca, ma le immagini parlano da sole 🙂
Un ottimo prodotto che ti consiglio il Kinetic Gyro Rewind Pro, premiato da autorevoli riviste specializzate come Alpin e Bergsteiger per la sua maneggevolezza e funzionalità.
Io lo uso da tempo e le sue caratteristiche mi soddisfano appieno.
Il sistema Gyro è definito senza mezzi termini il miglior sistema anti-attorcigliamento delle fettucce, e su questo sono pienamente d’accordo. Con un normale set da ferrata, sprovvisto di questo utile accorgimento, le due fettucce tendono infatti ad attorciglirsi una sull’altra, costringendoti spesso a perder tempo per sistemarle.
Il Kinetic Gyro Rewind Pro è stato testato sul campo anche dal sito austriaco bergsteigen.com, che ne ha positivamente sottolineato le caratteristiche principali – i moschettoni Horai e il sistema Gyro – illustrandole anche nel video.
Imbragatura
L’imbragatura, o imbracatura, o ancora imbrago, è un altro pezzo fondamentale dell’attrezzatura da ferrata. Molti sono i produttori, ma principalmente possiamo dividere le imbracature in due diversi tipi: imbragatura bassa e imbragatura intera.
L’imbracatura che ti consiglio, ed anche la più usata, è quella bassa, costituita da una cintura (che si trova in corrispondenza dei fianchi) attorno alla vita e da due cosciali collegati tra loro da un anello di fettuccia (anello di servizio).
Questa imbragatura consente una miglior libertà di movimento ed è leggera.
L’imbragatura intera è formata invece da cosciali e bretelle.
È meno pratica e confortevole dell’imbragatura bassa, inoltre diventa scomodo mettere o togliere una maglia o la giacca a vento.
Per contro, ha il vantaggio di impedire, in caso di caduta, il ribaltamento che si può verificare quanto si porta uno zaino molto pesante.
Da notare che le imbracature intere sono le più indicate per i bambini.
Il casco
Un articolo che non può mancare nell’attrezzatura da ferrata è il casco, fondamentale per poter percorrere in sicurezza le vie ferrate.
Per varie ragioni il casco deve essere considerato un pezzo obbligatorio della tua attrezzatura, e ti spiego subito il perché.
Al giorno d’oggi le ferrate sono molto frequentate, e capita spesso che chi ci precede smuova accidentalmente sassi malfermi. Inoltre, nel malaugurato caso di caduta, sussiste il pericolo di ribaltamento con il rischio di battere la testa contro la roccia.
Il mercato offre una gran scelta di caschi, che si possono suddividere in tre principali categorie:
1 – Caschi a calotta rigida
2 – Caschi in schiuma
3 – Caschi da arrampicata ibridi
Per le vie ferrate ti consiglio un robusto casco a calotta rigida come ad esempio il classico CAMP Titan.

Se vuoi saperne di più su questo argomento, clicca qui di seguito e leggi l’articolo che ho scritto sui caschi per arrampicata.
Quali scarpe utilizzare?
Le scarpe sono un elemento davvero importante dell’attrezzatura. Sulle ferrate si usano le scarpe da avvicinamento. Sono scarpe robuste e al tempo stesso leggere, e offrono una buona sensibilità in arrampicata. La suola garantisce una buona aderenza sulla roccia, ed è scolpita in modo tale da permettere di percorrere senza scivolare i sentieri di avvicinamento e discesa.
Attenzione, non andare in ferrata con le scarpe da tennis o mocassini. Sebbene alcune scarpe da ginnastica offrano un buon grip e permettano di arrampicarsi agevolmente sulla ferrata, non sono altrettanto valide quando, una volta arrivati in cima, bisogna scendere lungo un ghiaione. Oltre a non proteggerti il piede in modo adeguato, le scarpe da tennis avranno vita breve se le usi sui ghiaioni.
Inoltre, in caso di pioggia in poco tempo ti ritroverai con i piedi fradici.
Neppure i classici, ingombranti scarponi da montagna sono l’ideale, in quanto la suola è generalmente poco flessibile e non adatta all’arrampicata. E pesano!
Un ottimo esempio di scarpe per via ferrata è quello delle Mescalito GTX della ditta Scarpa.
È una alzatura resistente e impermeabile, da avvicinamento tecnico, performante sulle vie ferrate e sui sentieri di montagna anche in giornate di pioggia.
Scarpa è il mio principale ed affidabile sponsor.
Questo marchio di alto livello mi fornisce scarpe da avvicinamento, scarpe da arrampicata e scarponi da sci. C’è una sola parola per descrivere i prodotti Scarpa: eccezionali!
Adoro i prodotti Scarpa per il loro alto livello di sicurezza e durata. Inoltre, le continue innovazioni tecniche garantiscono una scarpa adatta ad ogni tipo di attività outdoor.
Guanti da ferrata
I guanti da ferrata sono un accessorio veramente utile. In questi ultimi anni in Dolomiti si è provveduto a sostituire i vecchi cavi metallici con cavi leggermente più grossi che offrono una miglior presa, ma non essendo lisci come i precedenti tendono a provocare vesciche sulle mani.
Per evitare questo fastidioso inconveniente è sufficiente indossare i guanti da ferrata, che proteggono le mani da possibili abrasioni, riparano dal freddo e permettono una salda presa sul cavo della ferrata.
Ti consiglio perciò vivamente di munirti di un paio di guanti in quanto anche una piccola ferita alla lunga può rendere difficoltosa, se non pericolosa, la salita.
In commercio puoi trovare due tipi di guanti da ferrata, a mezze dita o interi.
Anche se la maggior parte dei venditori consiglia i guanti a mezze dita, personalmente preferisco ed uso sempre quelli con le dita intere.
Guide Dolomiti partecipa al Programma Affiliazione Amazon e percepisce una piccola percentuale sugli acquisti conclusi attraverso i link presenti sul sito.
L’affiliazione con Amazon non aumenta il prezzo del prodotto, ma è una forma di supporto al sito che mi permette di migliorare giorno dopo giorno i contenuti e la qualità del sito. Se vuoi saperne di più di questi link, qui c’è una spiegazione lunga.
Lampada frontale, piccozza e ramponi
Parlando di attrezzatura da ferrata, a volte possono essere utili piccozza e ramponi. Soprattutto ad inizio stagione la neve è ancora presente sulle cime più alte e sui versanti esposti a nord. Un facile tratto privo del cavo d’acciaio può diventare difficile e pericoloso in caso di neve o ghiaccio. Avere con te l’adeguato equipaggiamento può salvarti la vita.
In quanto ad una lampada frontale o una torcia elettrica, questi accessori si rivelano indispensabili qualora si entri nelle numerose gallerie scavate nelle Dolomiti dai militari nel corso della Prima Guerra Mondiale.
Per concludere, è ovvio che la mancanza dell’adeguata attrezzatura da ferrata può essere causa di incidenti anche gravi.
Come salire una ferrata – Tecnica e consigli
Vediamo ora passo per passo come si sale su una via ferrata e quali accorgimenti adottare.
- Preparazione
Prima di affrontare la ferrata studia il percorso a tavolino ed informati su eventuali vie di fuga. Controlla il bollettino meteorologico: in caso di temporale il cavo metallico si trasforma in un vero e proprio attira fulmini! Prima di iniziare la scalata controlla la tua attrezzatura ed indossa l’imbragatura, il set da ferrata ed il casco in una zona riparata da possibili cadute di pietre provocate involontariamente da chi ci precede.
- Aggancia i moschettoni al cavo metallico. Una mano deve sempre fare presa sul cavo
Ora che sei arrivato all’inizio della ferrata, tutto quel che devi fare è agganciare i moschettoni al cavo metallico ed iniziare a salire, aiutandoti con il cavo e lasciando scorrere i moschettoni su di esso. Una mano deve sempre fare presa sul cavo mentre con l’altra si sfrutteranno gli appigli offerti dalla roccia. I moschettoni devono stare davanti alla mano che scorre sul cavo, in modo tale che essi siano sempre a portata di mano. Aggancia il moschettone il più avanti possibile: appena raggiungi un fittone aggancia il moschettone oltre ad esso, in modo tale da annullare il rischio di cadere fino all’infisso precedente.
- Almeno un moschettone deve sempre essere agganciato al cavo
In ferrata si procede in auto-assicurazione, cioè agganciandosi direttamente al cavo di ancoraggio utilizzando i due moschettoni del set da ferrata. Un solo moschettone non è sufficiente per agganciarsi in maniera sicura: il cavo di ancoraggio, infatti, è fissato alla parete con fittoni che impediscono al moschettone di passare oltre. È quindi necessario sganciarsi dal cavo e riagganciarsi subito dopo il fittone. Usando un solo moschettone, in questa fase si rimarrebbe non assicurati alla parete, con ovvi rischi per la sicurezza. Usandone due è invece possibile rimanere sempre agganciati ai cavi di ancoraggio. I due moschettoni devono essere usati in successione sganciando il secondo soltanto quando il primo è già stato agganciato oltre il chiodo.
- Usa al meglio i piedi e le gambe, cerca di tirare il meno possibile con le braccia
È molto importante sfruttare al meglio la spinta dei piedi e delle gambe per la progressione, evitando così di “tirare” troppo con le braccia che altrimenti si affaticherebbero in breve tempo.
- Mantieni la distanza da chi ti precede
Due persone non dovrebbero mai trovarsi sullo stesso tratto di corda (inteso come tratto compreso tra due infissi successivi). In caso di caduta dell’escursionista che ci precede, saremmo infatti travolti da esso, con conseguenze che è facile immaginare.
- Non risparmiare sull’acquisto del set da ferrata
Compra attrezzatura di buona qualità perché, dopo tutto, ti salverà la vita in caso di caduta. Quando acquisti il set da ferrata, fai attenzione a prenderne uno i cui moschettoni abbiano il blocco di sicurezza dell’apertura automatico, e non a ghiera. Ricorda che dopo un’eventuale caduta è indispensabile sostituire il set da ferrata.
Pericoli
I rischi principali sono la caduta di pietre (non è raro che gli scalatori sopra di te facciano cadere pietre instabili) e le lesioni risultanti da una caduta. Una caduta in ferrata può essere molto pericolosa, perché cadrai fino al sottostante punto di ancoraggio del cavo. Benché l’attrezzatura sia super sicura ed il set da ferrata arresterà il tuo volo, cadendo andrai a sbattere sulla roccia procurandoti ferite anche gravi. La regola principale è: non cadere!
I temporali sono assai pericolosi: l’amato cavo metallico è sicuramente di grande aiuto ma si trasforma in un vero e proprio parafulmine quando le folgori si abbattono sulla parete.
Anche la pioggia, la roccia bagnata e scivolosa, il freddo, aumentano il pericolo di cadute. Un percorso attrezzato, anche se facile, può diventare estremamente difficile in caso di neve e ghiaccio; un rapido cambiamento delle condizioni meteorologiche e l’arrivo di una bufera possono creare seri problemi allo scalatore. È quindi indispensabile essere mumiti della giusta attrezzatura per ferrata.
Un altro possibile pericolo è quello di perdere la giusta strada, in salita o in discesa. Nelle Dolomiti i sentieri sono ben segnalati, ma è pur sempre possibile perdersi.
Non dimenticare però, che se sei alle prime armi e non hai esperienza sul come muoverti sul “terreno verticale”, affidarti ad una guida non solo garantirà la tua sicurezza ma sarà la soluzione migliore per apprendere nel miglior modo come utilizzare l’attrezzatura tecnica, imparare i trucchi del mestiere e salire in autonomia le vie ferrate.
Vie ferrate in inverno
Le vie ferrate in inverno si possono salire?
Certamente, anche in inverno si può salire lungo una via ferrata, ma l’impegno richiesto è nettamente maggiore che in estate.
Innanzitutto bisogna tener conto dell’avvicinamento. Infatti, in base alla quantità di neve, raggiungere l’attacco della ferrata richiede molta più fatica. Dovrai farlo camminando con le ciaspole, che durante la salita in ferrata verranno riposte nello zaino.
In inverno lo zaino sarà necessariamente più pesante, in quanto dovrai portare più materiale e attrezzatura da ferrata. I tratti che normalmente in estate si superano camminando senza sforzo richiederanno più fatica, spesso dovremo far uso di piccozza e ramponi. Soprattutto sui tratti più facili, su cenge e terrazzi, la neve avrà coperto il cavo d’acciaio.
Il nostro corpo consumerà più calorie per difendersi dal freddo, i tempi di salita saranno inevitabilmente più lunghi…
Sommando tutte queste peculiarità risulta evidente che è meglio non avventurarsi in inverno lungo questi percorsi se non si è veramente allenati ed esperti.
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Gradi e valutazione della difficoltà
La difficoltà di una ferrata è data dalla verticalità della parete e dalla quantità di appigli e appoggi, siano essi naturali o artificiali. È importante sottolineare la differenza tra Sentiero ferrato e Via Ferrata: il sentiero ferrato serve ad agevolare un tratto di percorso escursionistico pericoloso ed esposto, a volte scivoloso, ma non supera pareti verticali. La via ferrata sale invece su pareti più o meno ripide, a volte strapiombanti. Le vie ferrate molto facili sono solitamente chiamate Sentieri ferrati, mentre quelle più impegnative sono definite Vie ferrate.
È bene sottolineare, però, che la difficoltà tecnica è soltanto una delle componenti che ne definiscono la difficoltà complessiva.
Un percorso anche molto facile può diventare estremamente pericoloso e difficile in caso di neve o ghiaccio, oppure un repentino cambiamento delle condizioni meteorologiche e l’arrivo di un temporale possono creare seri problemi agli escursionisti.
Infine, anche la lunghezza dell’itinerario influisce sul grado di difficoltà della ferrata.
Prendiamo ad esempio il “Sentiero ferrato Ivano Dibona” sul Monte Cristallo. Questa panoramica “camminata in croda” non presenta difficoltà tecniche, ma purtroppo le statistiche ci dicono che proprio qui si riscontra il triste primato d’interventi di soccorso.
Infatti, se pur facile, si tratta di una ferrata molto lunga che mette alla prova il fisico dei meno allenati. Inoltre, leggendo sulle guide che si tratta di un percorso non difficile, vi si avventura ogni genere di escursionista… spesso partendo troppo tardi il mattino e molte volte con attrezzatura inadeguata.
Scala delle difficoltà delle vie ferrate
Come per l’arrampicata, anche per le vie ferrate si è reso necessario creare un criterio di valutazione del grado di difficoltà.
Alcune ferrate possono essere valutate pericolose non per le difficoltà tecniche ma per pericoli oggettivi, quali la caduta di pietre o la frequente presenza di neve e ghiaccio. Il problema “pericolo” viene però segnalato nelle varie relazioni degli itinerari e non influisce nella valutazione del grado di difficoltà della via ferrata.
DIFFICOLTÀ | CARATTERISTICHE DELLA FERRATA |
---|---|
FACILE | Ferrata poco esposta, poco impegnativa con lunghi tratti su sentiero. |
POCO DIFFICILE | Ferrata anche lunga ma generalmente poco esposta. Non necessita di grande forza fisica ed è sempre facilitata dagli infissi immessi su di essa. |
DIFFICILE | Via ferrata che richiede buona forma fisica e competenza tecniche. Supera qualche breve strapiombo, con passaggi atletici, vuoto continuo. |
MOLTO DIFFICILE | Ferrata con passaggi tecnici e a volte acrobatici, che richiede forza nelle braccia ed assoluta mancanza di vertigini. Indispensabile ottima forma fisica. |
ESTREMAMENTE DIFFICILE | A volte riferito ad un solo passaggio volutamente creato “ad arte” per impegnare al massimo il frequentatore. Gli infissi artificiali sono ridotti, al fine di aumentare la difficoltà della ferrata. |
IL CAI, ha adottato parametri ancora differenziati, con l’adozione di una scala di difficoltà suddivisa in 5 gradi, proposti da Schnürer, che per le Dolomiti ha usato questi parametri: (I,II,III,IV,V) come per l’alpinismo.
Descrizione delle ferrate a Cortina
Nell’area di Cortina d’Ampezzo troviamo la maggior concentrazione di vie ferrate delle Dolomiti. Clicca sul pulsante per leggere una breve descrizione delle vie ferrate della zona.
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Come si costruisce? Progettazione e messa in opera
Dalla progettazione alla messa in opera, la realizzazione di una via ferrata segue un iter ben definito. La manodopera è affidata a personale qualificato, solitamente le guide alpine specializzate in queto settore, di cui alla Legge 6/89 art. 10 lettera c). Altre figure professionali sono necessarie per poter costruire una ferrata seconfdo le normative vigenti: un geologo e un tecnico abilitato alla progettazione di strutture e opere di ingegneria civile.
Qual’è l’attrezzatura necessaria per costruire una ferrata? Per scoprirlo e per apprendere altre cose su questo argomento, ti invito a leggere un articolo a riguardo, pubblicato su questo sito.