Arrampicata sportiva e falesie a Cortina d’Ampezzo
È impensabile elencare in questa sede tutte le falesie delle Dolomiti, quindi mi limito a descrivere le più importanti palestre d’arrampicata della zona in cui vivo.
Cortina d’Ampezzo è un vero paradiso per gli scalatori, e non solo per gli alpinisti classici che amano salire le bellissime cime dolomitiche: anche i climbers troveranno nella valle d’Ampezzo un terreno di gioco fantastico, con il valore aggiunto della bellezza ambientale in cui si trovano immerse le numerose falesie della zona.
E di roccia da stringere tra le dita ce n’è veramente tanta, visto che i monotiri sono quasi duemila!
Ma non è soltanto il gran numero di tiri ad attrarre climbers da tutto il mondo: arrampicare a Cortina vuol anche dire trovarsi in un posto unico al mondo, dove poter godere di paesaggi meravigliosi e senza uguali.
Arrampicata indoor
Per quanto riguarda l‘arrampicata indoor, nel giugno 2018 è stata aperta a Cortina una meravigliosa palestra d’arrampicata che vanta quasi 80 vie con tiri lunghi fino a 28 metri. Restando nel bellunese, a San Tomaso Agordino troviamo un gioiellino, la Vertik Area Dolomiti, bella struttura inaugurata nel dicembre 2021.
Spostandoci a nord, in Alto Adige, troviamo la Nordic Arena di Dobbiaco, che dista 30 km da Cortina. Un’altra bella palestra per l’arrampicata sportiva è la Dolomiten Arena di Sesto Pusteria, circa 40 km a nord di Cortina.
Puro spettacolo il Centro d’arrampicata Brunico.
Questa struttura dista 60 km da Cortina. Tuttavia, è senza alcun dubbio meritevole di una visita. Ambiente luminoso, con tiri per tutti i gusti, dispone di una grande sala boulder e di una zona situata all’esterno per scalare all’aperto.
Guida d’arrampicata delle falesie della zona
Per quanto riguarda la guida ai luoghi di arrampicata sportiva a Cortina d’Ampezzo consiglio vivamente l’acquisto di “Falesie a Cortina d’Ampezzo” (seconda edizione), ad opera del gruppo Scoiattoli di Cortina, edita e pubblicata da Idea Montagna nel 2021.
La guida descrive dettagliatamente 26 palestre d’arrampicata sportiva distribuite sul territorio di Cortina e in alcuni comuni limitrofi! Si tratta di una pubblicazione molto attesa in quanto l’ultima edizione della vecchia guida d’arrampicata, ormai introvabile e fuori catalogo, risale a ben dodici anni fa.
In questo lasso di tempo innumerevoli nuovi tiri si sono aggiunti a quelli già esistenti sulle magnifiche palestre d’arrampicata della conca ampezzana, tante sono state le variazioni a quelli esistenti o addirittura sono sorte intere nuove falesie. Ti segnalo che, sempre su questo sito, in un altro post parlo di arrampicata sportiva a Cortina.

Qui di seguito l’elenco delle falesie a Cortina. Come sempre (o quasi) avviene in Italia, i gradi utilizzati sono quelli della scala francese.
Crépe de Oucèra alte
La falesia dei Crépe de Oucèra è, dal punto di vista sportivo, la più importante palestra di arrampicata di Cortina e rappresenta con le vicine Cinque Torri uno dei maggiori centri nelle Dolomiti Orientali.
La palestra offre una grande varietà di tiri su parete verticale, leggermente strapiombante o estremamente strapiombante come nel settore “Babuska”.
La falesia si divide in quattro settori, da destra a sinistra:
(1) Settore “Fedora”, la prima parete che si incontra provenendo dal sentiero.
(2) Settore “Magica armonia”, risalendo il pendio a sinistra (ovest).
(3) Settore “Babuska”, la zona dei grandi strapiombi.
(4) Settore “Dita di burro”, all’estremità sinistra della parete.
Accesso
La falesia, situata a ovest di Cortina, si raggiunge percorrendo la strada provinciale 638 del Passo Giau.
Dal bivio di Pocol si percorrono quattro chilometri esatti fino a trovare uno stretto e lungo slargo dove è possibile parcheggiare. Da qui partono verso destra il sentiero per le Cinque Torri e verso sinistra il frequentatissimo sentiero per il Rifugio Palmieri a Croda da Lago.
Si imbocca un sentiero più a destra (est) di quello per le Cinque Torri e con circa 200 metri di percorso, dapprima in leggera salita e poi decisamente ripido, si raggiunge la base della parete, già visibile dalla strada.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: prevalentemente arrampicata tecnica e di resistenza su dita. La roccia è una Dolomia di scogliera a scaglie e a buchi.
Alcune zone della parete sono notevolmente strapiombanti e l’arrampicata è fra le più varie, dipende dai settori. Nella zona bassa puoi scalare su placca verticale o leggermente strapiombante, mantre nei settori alti ci sono i grandi strapiombi.
Avvicinamento: da 10 a 25 minuti (dipende dai settori)
Numero di vie: > 75
Lunghezza dei tiri: da 15m a 40m
Difficoltà: da 6a a 8a+
Adatta a principianti: no
Esposizione: sud
Quota: 1700m / 1800m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da aprile a novembre.
Crépe de Oucèra basse
Questa palestra è opera esclusiva di Diego Ghedina, componente del gruppo degli Scoiattoli di Cortina: a lui va il merito di averla individuata, studiata ed attrezzata dal primo all’ultimo spit, con costante e convinta passione. Sulla parete sono presenti oltre 80 vie, tutte monotiro.
Gli spit sono mediamente molto ravvicinati e dunque la palestra è ben adatta ai principianti ed agli arrampicatori poco allenati.
Accesso
La falesia, situata poco sotto i Crépe de Oucèra alti, si raggiunge percorrendo come sopra la S.S. 638 del Passo Giau. Dal bivio di Pocol si percorrono 2,8 km fino a trovare, sulla sinistra, una piazzola dove è possibile parcheggiare. Qui si imbocca un pianeggiante sentiero in direzione della Tofana di Rozes (nord).
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: l’arrampicata è per lo più di movimento su parete verticale, ma ci sono anche alcuni tiri su parete strapiombante. La roccia è una Dolomia di scogliera a buchi, generalmente molto lavorata dall’acqua.
Avvicinamento: 10 minuti
Numero di vie: > 80
Lunghezza dei tiri: da 20m a 30m
Difficoltà: da 5a a 7c. Preponderanza vie di grado 6
Adatta a principianti: no
Esposizione: est
Quota: 1640m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da maggio a novembre.
Cinque Torri
Situate in posizione dominante sopra la conca di Cortina (ovest) la Cinque Torri costituiscono un monumento naturale di eccezionale bellezza e sono senz’altro la palestra più importante di Cortina. Le Cinque Torri sono per antonomasia “La Palestra” per tutti: per alpinisti e arrampicatori sportivi, per chi sta muovendo i primi passi e per gli arrampicatori esperti. Data la facilità d’accesso, la possibilità di scendere velocemente dalle vie e l’estrema vicinanza di ben due rifugi, in caso di tempo incerto le Cinque Torri sono una valida alternativa alle vie più lunghe ed impegnative presenti sulle montagne di Cortina.
Accesso
Le 5 Torri sono raggiungibili in auto partendo da Cortina, percorrendo la S.S. 48 verso Passo Falzarego, fino alla località Cianzopè. Arrivati al km 112, sulla sinistra si prende la Strada asfaltata Cianzopé – Rifugio Cinque Torri. ATTENZIONE: La strada resta chiusa dalle 9.30 alle 16.00 nel periodo che va dalla prima all’ultima domenica di agosto.
In alternativa, si può raggiungere la palestra parcheggiando la macchina a Bai de Dones, dove si prende la seggiovia.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: La Dolomia Principale reagisce in modo differente agli agenti erosivi secondo l’esposizione; sui versanti a Sud, infatti, la roccia si presenta per lo più gialla e strapiombante, a blocchetti squadrati e con appigli orizzontali.
Sui versanti esposti a nord, la roccia è spesso grigia e lavorata dall’acqua, di eccezionale solidità e con presenza di numerosi buchi e clessidre. Il tipo di arrampicata varia quindi parecchio in conseguenza all’orientamento delle pareti.
Avvicinamento: da 10 a 20 minuti (dipende dai settori)
Numero di vie: oltre 140 monotiri più numerose vie classiche.
Lunghezza dei tiri: da 10m a 40m (utile corda da 80 metri)
Difficoltà: da 3 a 8b
Adatta a principianti: sì
Esposizione: tutte le esposizioni
Quota: 2200m / 2300m
Si arrampica se piove: su alcuni monotiri della parete sud della Cima Sud
Periodo: da maggio a novembre. Con il bel tempo, sulla parete sud della Torre Grande si arrampica anche in inverno.
Più informazioni sulle Cinque Torri.
Averau – Falesia Renè De Pol
La falesia Renè De Pol è un ottimo terreno di gioco per chi intende avvicinarsi all’arrampicata. L’arrampicata è assolutamente plasir, in altre parole spit ravvicinati e difficoltà dei tiri medio-basse. La falesia è nata da un’idea di Giorgi Peretti, guida alpina di origini veneziane. È dedicata alla memoria dell’alpinista Renè De Pol, anch’egli veneziano, che perì sullo Spigolo Jori della Punta Fiames nella primavera del 1973. Oltre a Giorgio Peretti, l’opera è stata realizzata dalle guide Maurizio Venzo e Valerio Scarpa, anch’essi veneziani.
I simpatici nomi delle vie sono tratti da modi di dire della bella città lagunare, “El gato de piombo”, “El petacoche”, “Ti gà el morbin?” e così via. Vedi qui i nomi ed i gradi dei monotiri.
Accesso
Prendiamo come punto di partenza il rifugio Averau. Il modo più comodo per arrivarci è approfittare della seggiovia che sale da località Fedare, raggiungibile in auto, circa 3 chilometri sotto al Passo Giau (ad ovest, direzione Selva di Cadore).
Oppure, dal versante opposto, recarsi dapprima al rifugio Scoiattoli e da qui in circa 30 minuti al rifugio Averau.
Dal rifugio Averau l’accesso alla palestra è comodissimo. Incamminarsi lungo il sentiero n.441 in direzione ovest, proprio sotto la parete sud del monte Averau. In pochi minuti si arriva alla falesia.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: si scala su ottima e sana Dolomia di color grigio. Gli spit sono ravvicinati, ottima cosa soprattutto per chi inizia a scalare da primo di cordata. Le vie non sono lunghe e una corda da 50 metri è più che sufficiente.
Avvicinamento: 10 dal Rifugio Averau
Numero di vie: 15
Lunghezza dei tiri: da 15m a 18m
Difficoltà: dal 4c al 6a+ con prevalenza di vie di livello 5
Adatta a principianti: sì
Esposizione: sud
Quota: 2400m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da giugno a novembre.
Scarica file PDF con nomi e grado delle vie!
Bèco di Ajàl
Il Bèco d’Ajàl è un grande torrione roccioso immerso nel fitto bosco di abeti alle falde settentrionali della Croda da Lago. A monte e a occidente del Bèco sono situati diversi torrioni di dimensioni minori, dalle forme curiose e spesso strapiombanti. Su alcuni di essi si sviluppano fantastici e spesso lunghi monotiri che metteranno alla prova la vostra resistenza. Soprattutto, una visita non deve mancare!
Accesso
Per raggiungere la palestra, situata a ovest di Cortina, si imbocca la S.S. 638 del Passo Giau da Pocol; percorsi 1,5 km si trova un parcheggio sulla sinistra, dove ha inizio la strada che conduce in Val Formin. Si percorre la strada per un centinaio di metri fino al ponte sul Rio Costeana e subito dopo si gira a sinistra (est). Dopo un tratto pianeggiante si inizia a salire verso destra (sud) e seguendo i bolli rossi si attraversa lungamente un bosco di abeti sino a giungere alla base di uno dei grandi massi che costituiscono la palestra.
Scarica la traccia GPX – KML del percorso d’accesso.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: prevalentemente arrampicata di resistenza su pareti strapiombanti con numerosi buchi, su tiri lunghi.
Le difficoltà sono sostenute. La roccia è una Dolomia di scogliera a scaglie e a buchi. Considerato l’alto livello dei frequentatori della falesia, gli spit sono relativamente distanti fra loro.
Avvicinamento: 35 minuti (1.9 km)
Numero di vie: > 60
Lunghezza dei tiri: da 15m a 35m (utile corda da 70 metri)
Difficoltà: da 6a a 8c. Preponderanza vie di grado 7
Adatta a principianti: no
Esposizione: tutte le esposizioni, ma prevalgono le esposizioni a est e a ovest
Quota: 1650m / 1850m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da giugno a ottobre. Falesia prettamente estiva. In caso di piogge persistenti, le pareti rimangono bagnate per alcuni giorni.
La lavagna
Il nome è tutto dire: un muro liscio come una lavagna! La lavagna è un grande masso isolato alto una quindicina di metri. Sulla sua parete strapiombante sono state spittate soltanto tre linee, tutte di alta difficoltà.
Si tratta perciò di un luogo riservato esclusivamente agli arrampicatori più forti, coloro che si destreggiano dal 8b in su.
Accesso
Il masso è situato sul versante sud del Col Drusciè. Da Cortina seguire le indicazioni per Lago Ghedina – Pié Tofana. Dopo circa un chilometro dal bivio che porta al lago Ghedina (proseguendo quindi in direzione Pié Tofana) si parcheggia in un piccolo spiazzo sulla destra. La Lavagna è già ben visibile dalla strada. Si inizia a salire, si attraversa la pista da sci e si continua a camminare in direzione dalla parete per circa 20 minuti.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: arrampicata intensa su tacche e svasi.
La via più impegnativa, “La lavagna”, è morfologica, vale a dire che ci sono numerosi allunghi e passi obbligati su tacchette e prese verticali.
Avvicinamento: 20 minuti
Numero di vie: soltanto 3
Lunghezza dei tiri: da 12m a 15m
Difficoltà: 8b+ – 8c/8c+ – Progetto
Adatta a principianti: no
Esposizione: sud
Quota: 1550m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da giugno a novembre.
Sasso di Colfiere
Insieme alle Cinque Torri, il Sasso di Colfiere è stata la prima “palestra” di Cortina, valorizzata alla fine degli anni Cinquanta dai giovanissimi Franz Dallago, Raffaele Zardini ed altri valenti scalatori del periodo dei quali però non conosco i nomi.
Un masso alto al massimo 13 metri, di facile e veloce accesso dal paese e quindi molto frequentato dai locals nel dopo lavoro.
Accesso
Da Cortina, direzione Passo Falzarego, raggiungere l’abitato di Gilardon e qui svoltare a destra seguendo le indicazioni per gli impianti sciistici di Tofana e Lago Ghedina. Dopo un paio di chilometri, in prossimità di un gruppo di case e un bivio, svoltare a destra in direzione del Lago Ghedina ma parcheggiare solo un centinaio di metri dopo il bivio su un piccolo slargo sulla destra.
Proprio qui, sull’altro lato della strada, incamminarsi in salita su una sterrata che in 5 minuti permette di raggiungere il Sasso. La parete non è visibile dalla strada, perché nascosta nel bosco.
Dettagli tecnici
Caratteristiche d’arrampicata: la parete principale (lato est) è leggermente strabiombante. Arrampicata da dita su tacche e qualche buco. Tiri brevi ma intensi. Questa parete ha visto passare generazioni di scalatori e di conseguenza appigli e appoggi sono assai “unti”.
Sul lato opposto troverai invece una placca quasi verticale molto tecnica. Questi tiri non sono però molto frequentati in quanto la roccia è spesso umida.
Avvicinamento: 5 minuti
Numero di vie: 15
Lunghezza dei tiri: da 8m a 12m
Difficoltà: da 6a a 7b. Preponderanza vie di grado 6b
Adatta a principianti: no
Esposizione: sud-est
Quota: 1480m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da aprile a novembre.
Più informazioni sul Sasso di Colfiere.
Duca
La falesia prende il nome dal vicino rifugio Duca d’Aosta, ed è attualmente (estate 2021) la più nuova tra le numerose falesie nate nel corso degli anni a Cortina d’Ampezzo. In grandissima parte la parete è stata attrezzata dallo Scoiattolo Aldo Da Vià, che da solo ha compiuto un lavoro encomiabile. Un valido contributo ad attrezzare la parete lo ha anche dato un altro membro del gruppo Scoiattoli, Riccardo Fantina.
La falesia è caratterizzata da una prima parte di circa 20 metri su parete verticale di solida roccia grigia e gradi medio-facili. La parte superiore si sviluppa in strabiombo, con difficoltà maggiori. Numerosi tiri sono perciò divisi da una catena intermedia.
Accesso
Prendiamo come punto di partenza il rifugio Duca d’Aosta. Clicca sul seguente link e scopri come arrivare al rifugio Duca d’Aosta.
Dal rifugio incamminarsi lungo la stradina al di sotto dello stesso, in direzione nord. Attraversare due piste da sci risalendo in obliquo la seconda, puntando alla falesia ben visibile. In caso di dubbi, il gestore del rifugio saprà indicarvi la parete, visibile dai pressi del rifugio.
Dettagli tecnici
Caratteristiche d’arrampicata: come ho detto sopra, sulla prima parte i tiri si sviluppano su solidissima roccia grigia. Arrampicata tecnica su tacche e buchi, difficoltà medio-basse. La parte superiore, strapiombante, si sviluppa invece su roccia gialla, con numerosi buchi e tacche. Arrampicata prevalentemente di resistenza.
IMPORTANTE: per i tiri lunghi indispensabile corda da 80 metri.
Trattandosi di una parete da poco attrezzata, alcuni tiri possono ancora presentare sezioni di roccia poco stabile. Sicuramente con una futura maggior frequentazione eventuali prese o appoggi malsicuri saranno rimossi.
Avvicinamento: 15 minuti
Numero di vie: 18
Lunghezza dei tiri: da 18m a 40m
Difficoltà: da 6a a 7c+. Preponderanza vie di grado 6a+
Adatta a principianti: sì (ovviamente, la parte inferiore della parete)
Esposizione: est
Quota: 2100m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da metà giugno a settembre.
Croda da Lago
La falesia di Croda da Lago si trova alla base dell’omonima montagna, sul versante sud-est, proprio sopra il lago, a pochi passi dal rifugio. Splendida roccia, il lago e un rifugio a due passi, ambiente incantevole: cosa chiedere di meglio?
La falesia è divisa in due settori poco distanti tra loro, dove si sviluppano oltre trenta itinerari contraddistinti da ottima roccia.
Segnalo che a breve distanza dalla falesia, sul suo lato destro, si innalza l’Ago Inglese, una torre dove nel 2017 è stata aperta “Nonno Mode“, una divertente via di quattro tiri perfettamente attrezzata a fix, con difficoltà massima 6c.
Accesso
Bisogna innanzitutto raggiungere il rifugio Croda da Lago (Rifugio Palmieri), da dove si individua con facilità la falesia. Costeggiare il lago sul suo lato sud, dopodiché risalire l’evidente ghiaione ed il successivo canale continuando per traccia di sentiero verso destra fino alla base della parete.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: prevalenza di vie su parete verticale, ma non mancano gli strapiombi.
Avvicinamento: 10 minuti
Numero di vie: > 30
Lunghezza dei tiri: da 20m a 35m
Difficoltà: da 5a a 7b+
Adatta a principianti: sì (solo tre-quattro tiri di grado 5)
Esposizione: sud-est
Quota: 2100m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da giugno a ottobre.
Falesie di Campo e Volpèra
La zona è costituita da un ammasso disordinato di blocchi rocciosi, immersi in un bosco misto di faggio, abete e larice, crollati in epoca postglaciale dal monte Crepa. I massi sono sparsi sul versante sudorientale di Pocol, e l’area è divisa in tre settori principali: Volpera alta, Volpera bassa e Campo.
Accesso
Accedere ai vari settori non è molto semplice, in quanto i massi sono nascosti nel bosco e non di facile individuazione.
Per raggiungere le falesie seguite queste indicazioni:
Volpèra alta (Sasso dei Finanzieri) prendere da Cortina la S.S. 48 in direzione Passo Falzarego e parcheggiare poco prima della galleria di Pocol al km 119, in prossimità di un grosso masso. Imboccare quindi in discesa il sentiero n° 429 e seguirlo per una decina di minuti fino a quando una deviazione a sinistra (bolli rossi) conduce in breve al Sasso dei Finanzieri.
Per raggiungere Volpèra bassa proseguire invece sul sentiero n 429 per altri 150 m finché si incontra una traccia di sentiero sulla destra, dapprima pianeggiante e poi in discesa: in breve si raggiungono le Grotte di Volpèra e la falesia di Volpèra bassa.
Per Campo l’accesso è diverso: raggiungere in auto il villaggio di Campo di Sotto e parcheggiare in prossimità dell’Hotel Tiziano (albergo chiuso). Salire su una stradina in mezzo alle case, in direzione opposta alla strada che porta al Lago di Pianozes, attraversare in salita un prato ed inoltrarsi nel bosco. In 10 minuti si raggiunge così il masso principale.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: le vie sono perlopiù corte e atletiche. La roccia è una Dolomia di scogliera a scaglie e a buchi. Non sono presenti placche e tetti marcati, ma abbondano strapiombi e pareti dalle più varie inclinazioni e conformazioni, e vario è di conseguenza il tipo di arrampicata.
Avvicinamento: da 10 a 20 minuti (dipende dai settori)
Numero di vie: > 60
Lunghezza dei tiri: da 8m a 20m
Difficoltà: da 4a al 9a
Adatta a principianti: sì (alcuni settori)
Esposizione: tutte le esposizioni, ma prevalgono le esposizioni a est
Quota: 1170m / 1330m
Si arrampica se piove: sì (Volpera alta)
Periodo: da aprile a novembre. Se l’altitudine gioca a favore di ampie possibilità di frequentazione, la presenza del bosco determina talvolta il permanere di una certa umidità, anche se la roccia si asciuga in genere abbastanza velocemente.
Son Pouses
La falesia si trova vicina alla strettoia che chiude a nord la conca di Cortina. Son Pouses si trova nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, e l’area è molto panoramica e ricca di vegetazione rara e di fauna selvatica. In alcuni periodi dell’anno vi è il pericolo di scariche di sassi a causa del passaggio di camosci sulla bancata ghiaiosa sovrastante la parete. La palestra è situata su di un’unica parete calcarea, senza soluzione di continuità ben visibile dalla strada.
Accesso
Per l’accesso si lascia l’auto poco oltre il km 111 della S.S. 51 di Alemagna in località “Tornichè” (tornante), presso il bivio per Malga Ra Stua. Si sale per circa 200 metri lungo la strada per Ra Stua e in corrispondenza di una tabella segnaletica si svolta a destra (nord-est) e si segue il ripido sentiero.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: arrampicata difficile e tecnica su placca, prevalentemente di aderenza. Quindi, è fondamentale padroneggiare un’eccellente tecnica di piedi. Ho detto arrampicata difficile perché al giorno d’oggi ci si allena molto in strapiombo, e questo tipo di arrampicata “démodé” mette in difficoltà molti scalatori.
Ciò che caratterizza questa palestra rispetto alle altre falesie di Cortina è il tipo di roccia, che in questo caso non è dolomia, ma è un bel calcare a placche e pance verticali; sono presenti gocce e rigole di corrosione nei tratti più investiti dalle acque di sgrondo.
Avvicinamento: 20 minuti
Numero di vie: 22
Lunghezza dei tiri: da 15m a 26m
Difficoltà: da 6a a 7c. Preponderanza vie di grado 6
Adatta a principianti: no
Esposizione: sud
Quota: 1560m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da aprile a novembre. La parete si asciuga velocemente dopo le piogge.
Sass de Stria
Tra le molte falesie e palestre d’arrampicata che si trovano nel territorio di Cortina, quella del Sass de Stria è tra le poche adatte ai principianti. Il Sass de Stria (Sasso della Strega) è una cima minore del gruppo di Fanis, nota soprattutto per il facile e frequentato spigolo sud, ben visibile dal vicino Passo Falzarego. Alla base della parete Est, proprio all’inizio del sentiero che sale allo spigolo, si trova un’interessante fascia rocciosa, caratterizzata da placche ben appigliate e mai troppo “ripide”, ideali come terreno per i corsi di arrampicata.
Accesso
Seguire la strada che dal Passo Falzarego sale verso il Passo Valparola fino a un parcheggio sulla sinistra, in prossimità di un grande masso. Da qui un sentiero porta in discesa fino alla parete, ben visibile dalla strada.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: arrampicata su placche inclinate e ben appigliate.
La roccia è Dolomia di scogliera, levigata dall’acqua.
Avvicinamento: 5 minuti
Numero di vie: 27
Lunghezza dei tiri: da 15m a 25m
Difficoltà: da 4a a a 6a. Preponderanza vie di grado 5
Adatta a principianti: sì
Esposizione: est
Quota: 2080m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da maggio a ottobre. Trovandosi la falesia ad una quota superiore ai 2000 metri, l’estate è sicuramente il periodo migliore. La parete è esposta a est, quindi in ombra il pomeriggio.
Setsas
La falesia del Setsas (o Settsass) è stata attrezzata nel 2013 ed è una delle più recenti tra le numerose palestre d’arrampicata dislocate nei dintorni di Cortina. Questo bel sito d’arrampicata prende il nome dal monte Setsas (2571 m), caratterizzato da una lunga fascia rocciosa che si sviluppa da est a ovest, ad ovest del Passo Valparola. Le pareti dove si arrampica si trovano però sulla verticale di una cima minore del Settsass, il Monte Castello (2371 m), che si trova circa un chilometro ad est della cima principale.
Il sito si divide in due settori, il primo (Canyon) più a est ed il secondo (Sasso Bianco) più a ovest.
Nel settore Canyon troviamo tiri molto lunghi – alcuni più di 40 metri – che si sviluppano su roccia gialla e grigia, quasi sempre strapiombante.
Sul settore Sasso Bianco si sviluppano vie verticali e strapiombanti, su una parete gialla che si trova a pochi metri dal sentiero che passa alla base del Setsas.
Pur essendo esposta a sud, la falesia si trova ad un altitudine di circa 2150 metri e per questo motivo si può frequentare prevalentemente in estate, o in autunno in caso di giornate soleggiate.
Si tratta di un luogo paesaggisticamente magnifico, che offre una splendida vista su Marmolada e Civetta.
Accesso
Seguire la strada che dal Passo Falzarego sale al Passo Valparola e parcheggiare in prossimità del Rifugio Valparola (ampio parcheggio 400 metri prima, vicino al Forte Museo Tre Sassi). Incamminarsi lungo il sentiero n° 23 (direzione Pralongià) che passa a monte del laghetto di Valparola. Dopo pochi minuti di cammino si imbocca un canale discendente (breve tratto attrezzato) per poi proseguire lungo il sentiero che fiancheggia le pareti meridionali del Settsass. Dopo circa 1,5 km si giunge al settore Canyon, posto in cima ad un ripido pendio erboso.
Il secondo settore, Sasso Bianco, si raggiunge invece proseguendo sul sentiero per circa altri 300 metri.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: arrampicata su pareti verticali e strapiombanti.
Avvicinamento: 30 minuti il settore Canyon° 45 minuti il settore Sasso Bianco.
Numero di vie: 45
Lunghezza dei tiri: dai 25m ai 40m (alcuni tiri anche di più)
Difficoltà: da 6a a 8a. Preponderanza vie di grado 7
Adatta a principianti: no
Esposizione: sud e sud-ovest
Quota: 2150m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da giugno a ottobre. Trovandosi la falesia ad una quota superiore ai 2000 metri, l’estate è sicuramente il periodo migliore.
Lagazuoi
La palestra si trova sulla parete sud del Piccolo Lagazuoi, cima del gruppo del Fanis, ben nota per l’incredibile guerra combattuta tra l’esercito italiano e austro-ungarico e per il suo museo all’aperto della “Grande Guerra”.
Accesso
Per l’accesso alla falesia si parcheggia l’auto al Passo Falzarego e si imbocca il sentiero n° 402 seguendo le indicazioni per la Galleria del Lagazuoi, fino a giungere a un bivio dove una tabella segnaletica indica il percorso per la palestra.
Dal Passo Falzarego prendere la SP24 in direzione della Val Badia. Superare il Passo Valparola e scendere brevemente fino ad incontrare, sulla destra, uno spiazzo in corrispondenza della vecchia strada, e qui parcheggiare. Incamminarsi sulla sterrata fino ad incrociare il sentiero n° 20a che porta a Forcella Salares – Rifugio Scotoni; seguirlo per una decina di minuti fino ad arrivare alla palestra, chiaramente visibile dal sentiero. La location è davvero molto bella ed offre una vista magnifica sulle cime dolomitiche.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: arrampicata su parete verticale ben appigliata. La roccia è un’ ottima Dolomia di scogliera.
Avvicinamento: 20 minuti
Numero di vie: 27
Lunghezza dei tiri: da 15m a 30m
Difficoltà: da 5a a 7b. Preponderanza vie di grado 5
Adatta a principianti: sì
Esposizione: sud
Quota: 2300 metri
Si arrampica se piove: no
Periodo: da maggio a ottobre. Data la quota, l’estate è sicuramente il periodo migliore, anche se la favorevole esposizione rende possibile arrampicare anche d’inverno, nei giorni miti.
Più informazioni sulla falesia del Lagazuoi.
Salares
Questa bella falesia, attrezzata negli ultimi anni, si trova alla base del versante ovest del Lagazuoi e proprio grazie all’esposizione della parete è possibile arrampicare al sole fino al tardo pomeriggio. Si tratta di una parete di dolomia gialla, dove si arrampica su tacche ed appigli verticali. Belle vie lunghe di resistenza, da leggermente a molto strapiombanti. La roccia si asciuga in fretta dopo le pioggie, quindi è una falesia da tenere in considerazione. Pochi i buchi, presenti sui tiri che si sviluppano dove la roccia è grigia.
Accesso
Dal Passo Falzarego prendere la SP24 in direzione della Val Badia. Superare il Passo Valparola e scendere brevemente fino ad incontrare, sulla destra, uno spiazzo in corrispondenza della vecchia strada, e qui parcheggiare. Incamminarsi sulla sterrata fino ad incrociare il sentiero n° 20a che porta a Forcella Salares – Rifugio Scotoni; seguirlo per una decina di minuti fino ad arrivare alla palestra, chiaramente visibile dal sentiero. La location è davvero molto bella ed offre una vista magnifica sulle cime dolomitiche.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: l’arrampicata è prevalentemente tecnica e di resistenza in strapiombo, su tacche e appigli verticali.
Avvicinamento: 15 minuti
Numero di vie: 43
Lunghezza dei tiri: da 15 metri a 40 metri
Difficoltà: da 5c a 8a. Preponderanza vie di grado 7
Adatta a principianti: no
Esposizione: ovest
Quota: 2200m
Si arrampica se piove: no.
Periodo: da giugno a ottobre (e anche novembre, se non è ancora arrivata la neve).
Falesie del Sass Dlacia
La verticale e liscia parete ovest del Sass Dlacia, spiccatamente gialla e nera, non può non essere notata da chi percorra in automobile la strada che scende dal Passo di Valparola ad Armentarola. Nelle vicinanze della parete sono presenti alcuni grossi massi, crollati dalle rocce soprastanti, che arricchiscono le possibilità arrampicatorie dell’area. Rispetto alle altre palestre d’arrampicata qui elencate questa è un po’ più lontana da Cortina (circa 26 km), ma data la bellezza e il grande numero di monotiri di questa falesia non potevo non segnalarla.
Accesso
Da Cortina recarsi al Passo Falzarego, salire al valico di Valparola e scendere per alcuni chilometri sul versante della Val Badia, fino al ponte sul Rio Sarè. Appena prima del ponte, sulla destra, si parcheggia nei pressi del camping “Sass Dlacia”. Ci si incammina quindi lungo il pianeggiante sentiero in direzione nord-est fino a quando questo si biforca; svoltiamo a destra (est) e, dopo un breve tratto in salita, raggiungiamo la parete principale.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: sulla parete principale l’arrampicata è prevalentemente tecnica, di resistenza su dita. La roccia è una Dolomia di scogliera a scaglie e a buchi, e non mancano certo le reglettes. I massi secondari hanno, la contrario, anche pareti strapiombanti, dove l’arrampicata è più atletica.
Avvicinamento: da 15 a 30 minuti (dipende dai settori)
Numero di vie: > 200
Lunghezza dei tiri: da 15 metri a 35 metri
Difficoltà: da 6a a 8a+. Preponderanza vie di grado 6 e 7
Adatta a principianti: sì
Esposizione: ovest la parete principale, varie esposizioni gli altri settori
Quota: 1730m / 1800m (un solo settore a 2000m)
Si arrampica se piove: no
Periodo: da maggio a ottobre. Piacevole l’esposizione a ovest della parete principale che permette di arrampicare al sole del tramonto.
Rio Gere
Un gran bel terreno di gioco per gli amanti dell’arrampicata: la falesia di Rio Gere.
I primi tiri furono spittati su quest’enorme masso nei primi anni ’90, dello Scoiattolo Diego Ghedina “Tomasc”, che vide qui la possibilità di aprire una nuova area d’arrampicata nel territorio Ampezzano.
Diego abbandonò poi questo progetto, avendo nel frattempo scoperto un’altra attraente parete: i “Crépe de Oucèra bassi”, che studiò ed attrezzò dal primo all’ultimo spit.
Da allora sono passati molti anni, ma recentemente altri due instancabili chiodatori hanno deciso di rivalutare la zona: si tratta dei nostri espertissimi Mox (Massimo Da Pozzo) e di Bruno Sartorelli, che hanno sistemato i vecchi tiri del “Tomasc”. Oltre a questo, i due Scoiattoli hanno aperto numerose nuove linee di salita, con una gran prevalenza di tiri lunghi (fino a 40 m.) e strapiombanti. In conclusione, grazie a loro oggi Cortina può contare su un’altra bella palestra dove l’allenamento è assicurato!
Accesso
Questa palestra, costituita da un grande blocco roccioso, si trova a est di Cortina e si raggiunge seguendo le indicazioni per Passo Tre Croci – Misurina. Lasciato il paese, dopo circa cinque chilometri s’incontra sulla sinistra un bivio che indica l’agriturismo “Brite de Larieto”. Proseguire sulla strada statale per ancora un centinaio di metri, fino a trovare sulla destra una piccola piazzola dove lasciare l’auto. Un sentiero entra a destra (sud-est) nel rado bosco di larici, oltrepassa il greto di un torrente e sale, dapprima ripido, in direzione dell’enorme masso.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: arrampicata prevalentemente di resistenza su parete strapiombante, su tiri lunghi. La roccia è una Dolomia di scogliera a scaglie e a buchi.
Avvicinamento: 15 minuti
Numero di vie: 17
Lunghezza dei tiri: da 15m a 40m (utile corda da 80 metri)
Difficoltà: da 6a a 8a. Preponderanza vie di grado 7
Adatta a principianti: no
Esposizione: nord-est
Quota: 1680m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da maggio a ottobre. L’estate è sicuramente il periodo migliore.
Più informazioni sulla falesia di Rio Gere.
Crepo Longo – Faloria
Se ne sentiva la mancanza: una palestra con tanti tiri facili, su ottima roccia, e soprattutto alla portata di chi non si ingaggia su gradi da “big” ma si diverte comunque un sacco ad arrampicare, preferibilmente in un ambiente magnifico come nel nostro caso.
La falesia è situata in un luogo molto panoramico e dal comodo accesso, grazie alla vicina funivia del Faloria.
Accesso
L’accesso più comodo è da Cortina tramite la funivia del Faloria. Una volta giunti alla stazione d’arrivo si scende in direzione nord-est lungo l’evidente sentiero in direzione della partenza della seggiovia dei Tondi, per poi risalire verso la palestra, già ben visibile.
In alternativa, è possibile partire dalla località Rio Gere (partenza seggiovie Cristallo e Faloria), sulla strada che da Cortina sale al Passo Tre Croci. Parcheggiata l’auto, si risale la strada sterrata (segnavia 212) che si snoda lungo le piste sciistiche del Faloria fino a raggiungere la partenza della seggiovia che sale ai Tondi. Da qui in breve alla falesia. Naturalmente in questo caso il tempo richiesto è assai più lungo, circa 1 ora.
Dettagli tecnici
Tipo di arrampicata: parete verticale ricca di appigli. I tiri più duri hanno alcune sezioni leggermente strapiombanti.
Avvicinamento:> 20 minuti (utilizzando la funivia)
Numero di vie: 26
Lunghezza dei tiri: da 15m a 30m
Difficoltà: da 4a a 6c. Preponderanza vie di grado 6
Adatta a principianti: sì
Esposizione: sud-ovest
Quota: 2080m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da giugno a ottobre. L’estate è il periodo migliore.
Più informazioni sulla falesia del Crepo Longo.
Geierwand
Il Col di Specie/Geierwand (2100 m) presenta sul versante sud un bel muro di roccia gialla e in parte nera, parzialmente visibile dal Lago di Landro.
La falesia è situata sulle pendici orientali di questo monte ed offre una magnifica vista sul sottostante lago e sul Monte Piana, posto proprio di fronte. Questa palestra non è certo adatta ai principianti: nonostante la presenza di alcuni 6a e 6b, le vie di arrampicata sono selettive con molti itinerari di grado 8.
Le gialle pareti di Geierwand sono da molti anni note agli alpinisti per la presenza di una bella via di stampo alpinistico aperta negli anni 60 da Franz Palfrader e Hermann Taschler Lanznate sulla parte più a monte della nostra falesia. Ad attrezzare i primi tiri d’arrampicata sportiva ci pensò nei primi anni 2000 Massimo Da Pozzo Mox, e più tardi si è aggiunse Hannes Pfeifhofer, guida alpina di Sesto Pusteria.
La base della parete è abbastanza comoda però la frequentazione con bambini richiede cautela per la presenza di alcuni salti rocciosi nelle vicinanze, oltre che per il faticoso avvicinamento. Come punto di appoggio si segnala il Bar Ristorante Lago, di Landro (Dürrensee), posto sulla sponda dell’omonimo lago a pochi metri dal parcheggio.
Come vedrai continuando a scorrere questo elenco sono numerose le falesie nella zone di Landro, e non tutte elencate in queste pagina.
Accesso
Da Cortina percorrere la SS51 delle Dolomiti in direzione Dobbiaco per circa 19 km fino a raggiungere il Lago di Landro (Dürrensee). Parcheggiare nell’evidente apposita area vicino alla sponda del lago e tornare indietro (direzione Cortina) camminando sul ciglio della strada. Proprio in corrispondenza del cartello con scritto Lago di Landro (Dürrensee) attraversare la sede stradale ed imboccare un sentiero che sale assai ripido dentro un rado bosco per poi giungere in un canale ghiaioso. Dopo circa 30/35 minuti di faticosa salita, si scorge la falesia sulla destra caratterizzata da roccia gialla e nera.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: L’arrampicata è caratterizzata da molte tacche nette e qualche buchetto. Le vie hanno sviluppi considerevoli (circa 35 m), sono quindi tendenzialmente di resistenza, anche se su alcuni itinerari si possono trovare intensi passi di blocco.
Avvicinamento: 30 minuti
Numero di vie: 25
Lunghezza dei tiri: da 10m a 35m
Difficoltà: da 4c a 8c. Preponderanza vie di grado 7 e 8
Adatta a principianti: no
Esposizione: sud
Quota: 1675m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da maggio a ottobre.
Landro classica
Questa falesia è stata attrezzata agli inizi degli anni ’80 da un gruppo di arrampicatori di Dobbiaco, che in seguito ne hanno sviluppato le possibilità. L’area di arrampicata è divisa in due settori: il primo, basale, è caratterizzato da vie di placca facili e da vie verticali di media difficoltà; il secondo si trova più in alto a sinistra e vi prevalgono le lunghezze strapiombanti.
Accesso
Tra quelle presenti in questo elenco, questa falesia è sicuramente quella che offre l’avvicinamento più comodo. La palestra si raggiunge da Cortina percorrendo la S.S. 51 di Alemagna in direzione Dobbiaco. Superato il valico di Cimabanche, si prosegue e si oltrepassa il bivio di Carbonin per Misurina; meno di un chilometro dopo il bivio, passando alla base di strapiombi che incombono sulla strada statale, si trova sulla destra un piccolo slargo, dove si può parcheggiare. Di fronte, un sentiero porta in meno di cinquanta metri alla base della parete. Alzandosi ulteriormente verso sinistra (sud) si raggiunge il settore degli strapiombi in cinque minuti di cammino.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: arrampicata su vie facili in placca e vie di media difficoltà nel primo settore, atletica su parete strapiombante nel settore alto, dove alcune vie tendono ad essere “boulderose”.
Avvicinamento: 1 minuto
Numero di vie: 68
Lunghezza dei tiri: da 12 metri a 40 metri
Difficoltà: da 5a a 8b. Preponderanza vie di grado 6
Adatta a principianti: sì
Esposizione: est
Quota: 1420m
Si arrampica se piove: sì
Periodo: da aprile a ottobre.
Franchi
Questa falesia esiste già da qualche tempo, ma solo in questi ultimi anni è maggiormente frequentata. Sicuramente non adatta ai principianti, si presta invece molto bene all’allenamento degli scalatori più evoluti, che qui troveranno di che riempirsi gli avambracci.
È una delle poche falesie della zona che si può frequentare anche in caso di pioggia.
Accesso
Anche la falesia Franchi offre un accesso eccezionalmente comodo. La palestra si raggiunge da Cortina percorrendo la S.S. 51 di Alemagna in direzione Dobbiaco. Superato il valico di Cimabanche, si prosegue e si oltrepassano il bivio per Misurina e il Lago di Landro. Poco dopo il lago, sulla sinistra si trova l’Hotel Tre Cime, nei cui pressi si parcheggia. La parete, formata da una dolomia di scogliera non stratificata, è ben visibile dietro all’albergo.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: arrampicata atletica su parete strapiombante, su tacche, svasi e buchi.
Avvicinamento: 1 minuto
Numero di vie: 22
Lunghezza dei tiri: da 15 metri a 28 metri
Difficoltà: da 6a a 8b. Preponderanza vie di grado 7 e 8
Adatta a principianti: no
Esposizione: est
Quota: 1406m
Si arrampica se piove: sì
Periodo: da aprile a ottobre.
Val Rienza
La falesia è situata alla base del versante meridionale del Monte Rudo e, nonostante l’avvicinamento un po’ lungo merita una visita, in quanto si arrampica in un ambiente spettacolare proprio di fronte alle pareti nord delle Tre Cime di Lavaredo, su un’ottima dolomia di scogliera non stratificata.
Accesso
Bisogna dapprima parcheggiare nel medesimo luogo indicato per la falesia Franchi (vedi sopra). Qui si imbocca verso est la strada sterrata che attraversa la spianata antistante (sentiero n° 10 e n° 102). Ci s’ immette nella Val Rienza proseguendo in salita lungo la strada, fino a trovare una tabella che indica il sentiero per la falesia, sulla sinistra (nord).
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: arrampicata tecnica e impegnativa su tacche e buchi. Ci sono due settori principali, settore basso a settore alto: nel settore alto sono concentrati i tiri più difficili.
Avvicinamento: 50-60 minuti
Numero di vie: 56
Lunghezza dei tiri: da 10 metri a 36 metri
Difficoltà: da 4a a 8a. Preponderanza vie di grado 6 e 7
Adatta a principianti: sì
Esposizione: sud
Quota: 1600m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da giugno a ottobre.
San Bodo
La palestra di San Bodo è situata nel comune di San Vito di Cadore, alla base del versante meridionale della Croda Marcora. La falesia è la parte più bassa e più sinistra (nord) di un’ampia fascia rocciosa, immersa in un bel bosco di pini, che sovrasta l’abitato di Chiapuzza. La quota è compresa fra i 1300 m ed i 1370 m e l’esposizione prevalente è a sud-ovest, quindi è un ottimo sito per arrampicare in primavera ed in autunno. Sono invece da evitare le giornate più calde in estate.
Accesso
Provenendo da Cortina e prima di entrare nel paese di San Vito, si trova l’Albergo Cima Belprà, presso il quale è possibile parcheggiare. Da qui si sale al casello dell’ex ferrovia e si trova l’indicazione per San Bodo, che si raggiunge percorrendo un sentiero molto ripido.
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: arrampicata tecnica e impegnativa su appigli piccoli, su parete verticale. La roccia è dolomia di scogliera non stratificata.
Avvicinamento: 20 minuti
Numero di vie: 50
Lunghezza dei tiri: da 10 metri a 27 metri
Difficoltà: da 4b a 8b. Preponderanza vie di grado 6 e 7
Adatta a principianti: no
Esposizione: ovest e sud-ovest
Quota: 1380m
Si arrampica se piove: no
Periodo: da aprile a novembre.
Falesie di Erto e Erto No Big
Queste pareti non sono situate nel territorio cortinese, tuttavia si tratta di una falesia storica che ha segnato l’evoluzione dell’arrampicata bellunese. Pur non mancando un settore “no big”, Erto è conosciuta per l’alto numero di vie di elevata difficoltà, e per dover di cronaca ho voluto inserirla in questo elenco di falesie. Inoltre, la presenza di grandi strapiombi permette di arrampicare anche in caso di forti piogge. Gli appigli e gli appoggi sono molto “unti”, ma nonostante questo la palestra merita una visita. In conclusione, una falesia per arrampicatori che possiedono un buon livello.
Accesso
Per raggiungere la falesia, da Cortina si percorre la S.S. 51 di Alemagna in direzione sud. Raggiunto l’abitato di Longarone (49 chilometri da Cortina) si imbocca la S.S. 251 seguendo le indicazioni per la diga del Vajont. Subito oltre la diga è visibilissima, infine, la falesia (50 minuti in auto da Cortina).
Dettagli tecnici
Caretteristiche e stile di arrampicata: arrampicata in strapiombo su liste e svasi.
Avvicinamento: 1 minuto
Numero di vie: > 160
Lunghezza dei tiri: da 10 metri a 40 metri
Difficoltà: da 5a a 9a. Preponderanza vie di grado 7 e 8
Adatta a principianti: sì (il settore “No Big” – numerose vie di grado 5)
Esposizione: sud
Quota: 780m
Si arrampica se piove: sì, ma NON nel settore “No Big”
Periodo: in qualsiasi periodo dell’anno e, fatta eccezione per alcune giornate di freddo troppo intenso, con qualsiasi condizione meteorologica.
In estate il caldo penalizza assai l’aderenza su appigli e appoggi molto “unti” della falesia.