Cairn: gli ometti di pietra
La funzione più comune dei cairn è quella di punto di riferimento, specialmente in montagna dove queste costruzioni sono generalmente chiamate ometti; sono costruiti dagli escursionisti per segnalare l’andamento del sentiero in passaggi non segnalati, dove sarebbe possibile uscire dal tracciato.
Gli ometti sono impiegati anche per altri scopi, per fini storici e commemorativi, o semplicemente per ragioni decorative e artistiche.
La pratica di erigere cairn risale alla preistoria. Le opere variavano da piccole sculture di roccia a imponenti colline artificiali di pietre, a volte costruite sulla cima di rilievi naturali.
Nella mitologia dell’antica Grecia, i cairn erano associati a Ermes, il dio dei viaggi via terra. Narra la leggenda che Ermes fu citato in giudizio da Era per avere ucciso il servo preferito di lei, il mostro Argo. Tutte le altre divinità fungevano da giuria: come modo di indicare il verdetto, ricevettero dei sassi, con l’ordine di lanciarli verso il dio che a loro giudizio avesse avut o ragione.
Ermes si difese tanto abilmente che finì sepolto sotto un mucchio di pietre, e così nacque il primo cairn.
Gli ometti esprimono valori mitologici ancestrali, il bisogno esistenziale dell’uomo di segnar e il suo percorso a favore di quanti altri seguiranno la sua strada, con la piena coscienza della caducità delle cose. Come ogni espressione creativa dell’uomo i cairn trasmettono equilibri emotivi, spirituali e gravitazionali, armonie di forme e di pensiero.
Ma forse gli ometti non hanno bisogno di significati più profondi, di trasfigurazioni mitologiche o esoteriche. Forse esistono semplicemente perché è bello che ci siano!
Lagazuoi Cairn Festival • 14 – 29 luglio 2018
Il Lagazuoi Cairn Festival è l’occasione per liberare la creatività degli amanti della montagna. Uno spazio dedicato per una creazione artistica con forti richiami alla preistoria, alla mitologia e alla tradizione della montagna.
Di fronte alla meraviglia delle Dolomiti, veri cairn naturali, i partecipanti sono chiamati a creare un’opera d’arte, del tutto precaria e provvisoria, un punto di orientamento nell’universo, un segno di riconoscimento del loro passaggio, un omaggio alla immensa forza emotiva delle montagne che circondano il Lagazuoi.
Come i mandala tibetani, all’inizio dell’autunno il cairn verrà semplicemente “distrutto”, spargendo i sassi di cui è composto. Un gesto forte che vuole ricordare la caducità delle cose e la rinascita, essendo la forza distruttrice anche una forza che dà la vita e rafforza l’incontenibile bisogno dell’uomo di lasciare un segno del suo passaggio.
L’evento si svolge lungo il percorso tra il Rifugio Lagazuoi e la vetta del monte Lagazuoi con inizio il sabato 14 luglio e termine domenica 29 luglio alle ore 12.00 con la votazione della giuria. Durante queste due settimane i partecipanti avranno a disposizione 2 giorni a scelta per realizzare il loro ometto.
Maggiori informazioni sul sito lagazuoi.it alla pagina cairnfestival.lagazuoi.it e, nel dettaglio, nel regolamento dell’evento.