Grotte di Volpèra, lago d’Aiàl e lago di Pianozes

Una breve escursione dal centro di Cortina

Voglio oggi descriverti una facile escursione che inizia nel centro di Cortina e passando per Mortisa conduce alle Grotte di Volpèra e al lago d’Aiàl, per poi scendere al lago di Pianozes. Da qui, prosegue fino a Campo e lungo la Strada del Convento riporta nel centro del paese.

Premetto che la visita alle Grotte di Volpèra e al lago d’Aiàl sono due possibili opzioni al percorso che vado a proporre, e in questo caso i tempi di percorrenza si allungano. Tuttavia, si tratta di due luoghi meritevoli d’attenzione.

Come tante altre facili passeggiate che si possono fare a Cortina, anche in questo caso non avrai bisogno della macchina, ma potrai partire a piedi direttamente dal centro del paese. Se lo vorrai, potrai comunque abbreviare un po’ il percorso usufruendo del servizio di trasporto pubblico urbano.


Informazioni spicciole

Quanto dura l’escursione?

Il percorso più breve, ad anello, evitando la visita alle Grotte di Volpèra ed il lago d’Aiàl, richiede circa 3 ore di cammino da Piazza Roma a Piazza Roma.
Se intendi visitare anche le Grotte di Volpèra ed il lago d’Aiàl, il tempo indicativo è di circa 5 ore.
L’utilizzo dell’autobus urbano (per Mortisa all’andata e da Campo di Sotto al ritorno) riduce i tempi di circa 1 ora.

Orologio

Cosa sono e dove sono le Grotte di Volpèra?

Le Grotte di Volpèra si trovano nel bosco a sud della località Mortisa a Cortina d’Ampezzo, in provincia di Belluno.
Sono costituite principalmente dai resti di una frana, non si tratta di grotte di origine carsica.
Sulle pareti dei grandi massi esterni alle grotte sono stati attrezzate vie d’arrampicata e percorsi funambolici.
Tra le grotte presenti, la più nota è il Bus del Fiedo, il Buco del Freddo (V 6140), esplorato per la prima volta nel 1997 dal gruppo grotte di Vicenza.
Nel corso degli anni sono state effettuate diverse esplorazioni e ricognizioni, permettendo di scoprire nuovi rami laterali della grotta e di ampliare il complesso.
Il complesso delle grotte ha uno sviluppo planimetrico complessivo di 250 metri, uno sviluppo spaziale di 300 metri e un dislivello di 42,4 metri.

Grotte di Volpera

Dove si trova il lago d’Aiàl?

Il lago d’Aiàl si trova a Cortina d’Ampezzo nel distretto forestale di Fedéra, un bel bosco a sud-ovest del paese. Al lago d’Aiàl ci si arriva in vari modi ed in alcuni periodi dell’anno la strada sterrata d’accesso viene aperta anche al traffico. Sulla riva nord del lago un grazioso, piccolo rifugio propone deliziosi piatti ed ottimi vini.

Il lago d'Aiàl e grotte di Volpera

Dove si trova il lago di Pianozes?

Anche il lago di Pianòzes si trova a Cortina d’Ampezzo nel distretto forestale di Fedéra, nel bosco a sud-ovest del paese. Facilmente raggiungibile in auto, in meno di 10 minuti dal centro di Cortina, il lago di Pianòzes è una piccola gemma dove trascorrere momenti d’allegria con i bambini. Anche qui, come al lago d’Aiàl, un ottimo ristorante permette di gustare deliziosi piatti.

Lago di Pianozes e grotte di Volpera

Cos’è la Strada del Convento?

La Strada del Convento è una strada sterrata che collega il centro di Cortina con la frazione di Campo di Sopra. Deve il suo nome ad un antico convento di monache che sorgeva secoli fa in quel luogo. La strada del convento è chiusa al traffico e rappresenta una comoda passeggiata in mezzo a praterie fiorite, con una magnifica vista sulle montagne che circondano Cortina.

La strada del convento


Itinerario

Punto di partenza è Piazza Roma, di fronte alla chiesa parrocchiale di Cortina, la basilica dei Santi Filippo e Giacomo. Da qui bisogna innanzitutto raggiungere il villaggio di Mortisa. NOTA!Puoi arrivare a Mortisa anche con il bus che parte dalla piazza, linea urbana n. 6
Dalla piazza, dove partono gli autobus, devi scendere per circa 50 metri affiancando la trafficata strada principale. Ora, accanto al negozio dell’ottico Igor Ghedina bisogna imboccare una stretta viuzza in discesa.

Ignora una prima rampa di scale sulla sinistra e continua in discesa fino ad un’altra scalinata. Scendi, attraversa il ponte sul torrente Boite e subito dopo svolta a sinistra e continua a camminare in piano per una trentina di metri, fino a prendere a destra la ripida strada che porta a Mortisa. A Mortisa si può arrivare anche con l’autobus urbano, linea n.6.

Dalle ultime case del villaggio di Mortisa (Mortìja in ampezzano) una stradina, a sud, si inoltra nel bosco. È il sentiero Cai n° 428.

Il villaggio di Mortisa

La comoda stradina attraversa inizialmente i prati erbosi e ricchi di flora, per portarti poi nel bosco di conifere e faggi, in alcune zone cupo, misterioso e suggestivo. In breve, se presti attenzione, noterai alla tua destra (ovest) un bivio e le indicazioni che segnalano la via per le Grotte di Volpèra. Qui si presenta un’allettante opzione, deviare dal tuo cammino e far visita alle grotte. Tieni presente che se vuoi dare un’occhiata alle Grotte di Volpèra il tempo necessario per visitare a fondo questo magico luogo è come minimo di un’ora.

Ci vorranno infatti una quindicina di minuti per arrivare alle grotte, una buona mezz’ora per districarsi nel groviglio di enormi massi e cavità ed un altro quarto d’ora per scendere nuovamente sul sentiero 428. Magari, potrai dedicare una mezza giornata solo alle grotte, in un’altra occasione… per invogliarti, ora ti racconto un po’ di cose sulle Grotte di Volpèra.


Le Grotte di Volpèra

Il nome Volpèra non identifica soltanto le grotte, ma tutto il bosco e la zona sottostante. Facile intuire che il nome deriva da un gruppo di volpi, che tuttora abita questo luogo. Le grotte ebbero origine da una frana staccatasi dalla sovrastante Crépa in tempi remoti. Crépa è quel roccione bucato dall’unica, caratteristica galleria sulla strada che da Cortina sale al Passo Falzarego.

All’esterno, sulle pareti dei grandi massi, gli Scoiattoli e le Guide di Cortina hanno attrezzato numerosi tiri d’arrampicata ed arricchito così il numero di palestre dove scalare a Cortina. Oltre ai monotiri, sui grandi massi c’è una facile ferratina con tanto di ponti sospesi. Il percorso è però chiuso al pubblico, e accessibile soltanto se accompagnati da una guida.

Gli anfratti, che appaiono inizialmente come semplici spazi tra massi di crollo, in realtà sono grotte vere e proprie, ad alcune di esse possono essere attraversate grazie a brevi percorsi attrezzati. Se intendi inoltrarti nelle grotte considera che i percorsi attrezzati, se pur facili, richiedono comunque una certa abilità e dimestichezza nel muoversi su pioli e scalette. Inoltre, a causa dell’umidità che contraddistingue questo luogo, spesso il terreno è scivoloso e una caduta può avere gravi conseguenze.

Tra le grotte presenti, la più nota è il Buš del Fiedo (Buco del Freddo – la lettera š si pronuncia come la sc dell’italiano scelta – Buso del Freddo), protetto da una sbarra, esplorato per la prima volta nel 1997 dal gruppo grotte di Vicenza.

Nel corso degli anni sono state effettuate diverse esplorazioni e ricognizioni, permettendo di scoprire nuovi rami laterali della grotta e di ampliare il complesso.

Nelle Grotte di Volpera

Il complesso delle grotte ha uno sviluppo planimetrico complessivo di 250 metri, uno sviluppo spaziale di 300 metri e un dislivello di 42,4 metri. Per i dettagli tecnici inerenti alle grotte di Volpèra leggi qui.

Per concludere, una curiosità del luogo: nel bosco di Volpèra si aggira lo spirito di Maria de Zanìn. La leggenda narra di una giovane donna, certa Maria di Giovannino. Un comandante romano si innamorò di Maria, che però di lui non voleva saperne. Per sfuggire alle sue insidie la ragazza si rifugiò a Volpèra.
Ma c’è anche un’altra versione della storia. Maria de Zanin era una zitella che, offesa da parroco, decise di non recarsi più in chiesa ma scelse Volpèra come luogo per le sue preghiere.

Terminata la visita alle Grotte di Volpèra, ti suggerisco di tornare per la strada da cui sei venuto, evitando pericolose scorciatoie.

Sei nuovamente sul sentiero n° 428. Continuando il cammino, superata una prima salita incontrerai presto un ponte che supera la conduttura dell’acquedotto e poco dopo un secondo ponte, il Ponte Òuto (omonimo di quello che supera il Rio Travenenzes, vedi “La leggenda del Gran Bracun”), che permette di superare la gola dove scorre il Rio Costeana.


Il lago d’Aiàl

Continuando a salire, in breve si arriva ad un trivio: a sinistra si scende a Pianòzes e a Campo di Sotto, al centro il sentiero prosegue fino al Rio Federa e Gores de Fedèra, mentre a destra il sentiero n° 430 supera un ponte e in salita porta al Lago d’Aiàl (1.412 m), erroneamente riportato spesso col nome di Ajal.

Volendo, poco oltre l’ultimo ponte citato, nei pressi di una curva, una scorciatoia ben segnalata permette di raggiungere il lago d’Aiàl lungo un percorso più suggestivo. Dal trivio al lago il percorso è breve, una salita di pochi minuti.

Nota che al lago d’Aiàl in alcuni periodi dell’anno ci si può arrivare anche in auto, partendo da Campo di Sotto. La strada di accesso è sterrata e aperta solo in alcuni momenti dell’anno per tutelare il contesto naturale unico in cui si trova il rifugio.

Il lago d'Aiàl

Il lago deve il suo nome ad aiàl ‘spiazzo per la carbonaia’. Il termine aiàl è molto diffuso nella toponomastica veneta ed identifica nel nostro caso tutto il bosco a sud del lago, dove un tempo venivano allestiti gli aiàde (plurale di aiàl). Il lago de Aiàl ha anche un altro nome, più antico e poco usato: lago de Jàibar (dal libro “Pallidi nomi di monti”, di Lorenza Russo).
Il lago è davvero piccolo, ma delizioso, inserito in un magico ambiente naturale. Il piccolo rifugio, recentemente ristrutturato, si rispecchia nelle acque del lago omonimo e dispone di una solare terrazza che permette di assaporare i piatti della tradizione direttamente sul lago, avvolti dalle meraviglie delle Dolomiti Ampezzane.
Il giovane gestore ha due grandi passioni: la montagna e vino. Di conseguenza, una sosta al rifugio Aiàl ha un suo perché 🙂 .


Il lago di Pianòzes

Ritorno ora sull’itinerario che porta al lago di Pianòzes.
Sei nuovamente al crocevia che hai incontrato quando hai lasciato il bosco di Volpèra e hai superato il Ponte Òuto, sopra il Rio Costeana.
Invece che salire al lago d’Aiàl hai preferito incamminarti in discesa, alla scoperta del lago di Pianozes. Il tragitto è breve e privo di difficoltà, ma come sempre è opportuno indossare scarpe adatte.

Come puoi facilmente immaginare mocassini o suole in cuoio non permettono una buona tenuta su una strada sterrata in discesa, e sarebbe un peccato rovinare una piacevole e facile camminata a causa di una rovinosa (appunto…) caduta!

Dopo una breve e ripida discesa, abbandonando la strada sul lato destro, una più che evidente deviazione di pochi metri ti permette di arrivare al lago di Pianòzes (1.172 m), o lago de Óltres. Pianòzes è anche il nome di tutto il bosco a sud del lago.

Lago di Pianozes

Il posto è incantevole, soprattutto in autunno, quando il bosco si tinge di mille colori. Anche qui, come ad Aiàl, un ben fornito ristorante si rispecchia nelle acque del lago. Lo chef del ristorante Pianozes propone una cucina tradizionale ma innovativa, ed oltre 200 etichette di vini scelti. Se preferisci uno spuntino veloce, non manca un piccolo chiosco. E se invece hai portato il pranzo al sacco, potrai sederti all’ombra di un albero, dalle cui fronde fanno capolino le meravigliose cime dolomitiche.


La strada del convento

Dopo la visita al lago di Pianozes il cammino prosegue con una ripida discesa lungo la strada asfaltata, fino a Campo di Sotto. Al termine della discesa devi svoltare a destra e poco dopo a sinistra, proseguendo sulla strada principale in direzione Cortina. NOTA!Puoi arrivare in centro anche con il bus che transita alla vicina fermata, linea urbana n. 2
Arrivato ad un altro bivio (1.126 m), poco prima dei campeggi Rocchetta e Cortina, svolta a sinistra e raggiungi le ultime case di Campo di Sopra.

Alla fine della strada asfaltata, troverai una sterrata: è la strada del convento. La località è così chiamata perché pare che in quel luogo esistesse un convento di monache, fatto documentato dal 1332. Il convento fu venduto alla famiglia Zambelli verso la fine del Seicento.

La strada supera un ponticello sul Rutorgo e sale, solo inizialmente ripida, attraversando magnifici prati verdi. Dopo la prima breve salita la sterrata si fa pianeggiante.

In alto, alla tua sinistra (ovest) puoi scorgere il villaggio di Mortisa, che hai attraversato all’inizio della tua escursione alle Grotte di Volpèra e ai laghi d’Aiàl e di Pianozes.

In prossimità di un crocefisso, forse posto in memoria dell’antico convento, una panchina accoglie i viandanti.

Sulla strada del convento

A breve la strada del convento scende, raggiunge un ponte sul torrente Boite e risale molto ripida verso il centro di Cortina. Verso la fine della breve salita noterai alla tua sinistra un caseggiato che ospita l’ambulatorio del veterinario. Dietro all’edificio si trova l’antica polveriera di Cortina. Il piccolo edificio è stato ristrutturato nel 2009, ma purtroppo al momento il suo stato non è dei migliori. In ogni caso si tratta di un pezzo di storia ampezzana, e dargli anche una veloce occhiata non ti ruberà più di cinque minuti.

Bene, ora sei nuovamente in paese, a due passi dal centro che potrai raggiungere da qui in breve tempo. Come avrai avuto modo di vedere, la strada del convento rappresenta una facile passeggiata che ti permette di uscire dal centro di Cortina in breve tempo, per goderti un po’ di tranquillità in un magnifico ambiente naturale.

Concludendo, mi auguro di aver suscitato il tuo interesse raccontandoti di due piccoli ma ameni laghi alpini, il lago d’Aiàl ed il lago di Pianozes. E delle grotte di Volpèra, dove tendendo l’orecchio forse potrai ascoltare le preghiere di Maria de Zanin.



Link utili:
Trasporto Urbano a Cortina
Ristorante lago d’Aiàl
Ristorante lago di Pianòzes


Enrico Maioni Mountain Guide Dolomiti

Enrico Maioni

Guida Alpina, nato e cresciuto a Cortina d’Ampezzo, con un ampia conoscenza delle Dolomiti e anni di esperienza in montagna.
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