Arrampicata e velocità

Arrampicata sportiva: speed climbing, boulder e lead

L’arrampicata sportiva si divide in tre specialità: Boulder, Speed (Velocità) e Lead (Difficoltà).
Oggi voglio parlare un po’ di Speed Climbing, una disciplina poco nota.

Nell’agosto 2016, il Comitato Olimpico Internazionale ha approvato la partecipazione dello sport arrampicata alle Olimpiadi di Tokyo, con però alcune limitazioni.
Potranno accedere alle gare solo 20 atleti e verrà assegnata una sola medaglia per sesso. Per qualificarsi e per competere per una medaglia i partecipanti dovranno competere in tre discipline: bouldering, lead e speed climbing. Si tratta quindi di una combinata.

La maggior parte degli atleti è entusiasta del fatto che l’arrampicata sia stata finalmente portata alle Olimpiadi, ma in molti hanno criticato il formato. Infatti le tre specialità si differenziano assai una dall’altra, e richiedono allenamenti diversi.

Soprattutto la gara di velocità ha poco a che fare con le altre due discipline.
Immagina di costringere un maratoneta a gareggiare su una corsa di 100 metri, o viceversa…
Di conseguenza boulderisti e arrampicatori sportivi dovranno dedicare tempo all’allenamento specifico per l’arrampicata veloce per avere la possibilità di vincere l’oro.

Speed climbing nel dettaglio

Lo speed climbing è infatti molto lontano da quello che la maggior parte degli scalatori considera lo spirito dell’arrampicata, e se continui a leggere capirai cosa intendo dire.

CHE COSA È LO SPEED CLIMBING?

Gli standard per l’arrampicata veloce sono determinati dalla Federazione Internazionale di Arrampicata Sportiva (IFSC). Le regole per una competizione ufficiale di speed climbing IFSC sono semplici: gli scalatori gareggiano sullo stesso percorso, fianco a fianco, e il primo che arriva in cima vince. In gergo, un duello.
L’atleta deve seguire un tracciato convalidato dalla Federazione Internazionale, identico in tutto il mondo. In questo modo gli atleti hanno modo di allenarsi sul percorso durante la loro preparazione, un po’ come succede con un centometrista che si impegna a migliorare il suo tempo.
stopwatch

I tempi sono cronometrati tramite un pulsante posizionato alla base della via sotto il piede dello scalatore e da un sensore luminoso al termine del tracciato.
Appena l’atleta stacca il piede da terra parte il cronometro.

Come ho detto sopra, il percorso è standardizzato.
Ogni concorrente può allenarsi sullo stesso percorso in qualsiasi palestra dotata di speed wall.

Parete omologata

Sebbene l’IFSC debba certificare la parete d’arrampicata nel caso la si debba utilizzare per una competizione ufficiale o un record di velocità, le palestre possono impostare un percorso non ufficiale acquistando le prese ufficiali e tracciando il percorso secondo le specifiche dell’IFSC.

Mentre fino a pochi anni fa la federazione richiedeva che ogni concorrente fosse assicurato da due assicuratori, oggi gli atleti sono assicurati da un meccanismo automatico di assicurazione.

Le pareti con percorsi ufficiali di velocità hanno un’altezza di 10 o 15 metri, ma tutte le competizioni internazionali si svolgono sul percorso di 15 metri. Il record mondiale può essere stabilito su entrambi i percorsi e tutti i tentativi di record al di fuori delle competizioni devono essere certificati da un Presidente di Giuria nominato dall’IFSC.

Il record mondiale maschile è dal 2017 quello dell’iraniano Reza Alipour Shenazandifar, che ha battuto il timer dopo solo 5.48 secondi sul percorso di 15 metri. Velocissimo! Per quanto riguarda le donne, l’indonesiana Aries Susanti Rahayu ha fermato il tempo a 6″99 ed entrambi i records sono stati fissati in occasione di eventi di Coppa del Mondo.

La via da salire richiede una grande precisione di movimenti ed una potenza muscolare esplosiva. Non esiste un grado di difficoltà ufficiale per il percorso veloce. Anche se in rete si possono leggere molti gradi ipotetici, è difficile stabilire un grado specifico perché l’arrampicata veloce ha poca somiglianza con l’arrampicata sportiva.

Le mani usano una presa standardizzata, che include una maniglia (appiglio ben marcato che offre un’ottima presa), una zona da impugnare e una zona svasata (sfuggente, che non offre una buona presa) a seconda di dove viene afferrata.

Se sei in grado di scalare un 6b sicuramente puoi salire la via. La sfida nell’arrampicata veloce non è scalare la via, ma scalarla nel minor tempo possibile.

Per molti anni gli atleti dell’Europa dell’Est hanno dominato in questa disciplina, ma oggi in Italia abbiamo l’onore di avere un grande campione, Ludovico Fossali.
Ludovico pratica le competizioni di speed, boulder e difficoltà, l’arrampicata in falesia e il bouldering. Detiene il record italiano nella speed di 5.73 secondi effettuato a Wujiang, in Cina durante la Coppa del Mondo 2019.
Ha vinto la medaglia d’oro nella specialità speed al Campionato del mondo di arrampicata 2019 ad Hachioji, Giappone.
Nel video vediamo uno strepitoso Fossali impegnato nella finale di quella gara, che lo consacra campione del mondo di speed climbing!

Arrampicata e velocità alle Olimpiadi, il parere dei “big”

Adam Ondra

In un’intervista a EpicTV, il fortissimo scalatore ha espresso incertezza sull’inclusione dello speed climbing, affermando che l’allenamento continuo su una via universale giorno dopo giorno “non ha molto in comune con la filosofia dell’arrampicata”.
Ondra si è dimostrato una potenza internazionale sia nell’arrampicata lead che nel bouldering: ha infatti portato a casa l’oro nel Campionato del Mondo per entrambe le specialità nel 2014, ed è stato il primo scalatore al mondo ad aver salito una via di grado 9c, Silence a Flatanger in Norvegia.
Ad oggi (settembre 2020 ndr) soltanto Alexander Megos è riuscito a salire una via di pari difficoltà, Bibliographie a Céüse. Bisogna però dire che nell’agosto del 2021 il nostro Stefano Ghisolfi ha ripetuto questo lungo e durissimo tiro, trovando qualche nuova sequenza. Megos ha quindi accettato senza problemi il ritocco verso il 9b+ suggerito da Ghisolfi.

L’arrampicata veloce sarebbe probabilmente l’unico evento a frapporsi tra Ondra e una medaglia olimpica.
“Ecco perché penso che qualsiasi soluzione sarebbe meglio di questo tipo di combinazione. È piuttosto triste vedere uno scalatore della Lead nella Speed ed uno della Speed nella Lead. Sarebbe imbarazzante per loro perché sono atleti completamente diversi.
Il pubblico vedrà solo performance medie a causa del formato combinato. Inoltre, lo speed non condivide lo spirito dell’arrampicata sportiva, che è nata dall’arrampicata su roccia, dove la velocità non viene presa in considerazione.
Cosa si sale e lo stile è ciò che conta. Lead ed il boulder hanno questa filosofia, speed no. E non riflette nemmeno la situazione attuale: gli interessati a fare tutte e tre le discipline si contano sulle dita di una mano. Perché una cosa che interessata pochissime persone diventa uno sport olimpico? IFSC ha scelto il formato combinato al fine di non deludere nessuno, ma almeno io mi sento deluso. A mio parere, bisognerebbe o fare solo speed, lead o boulder, o combinare lead con boulder, che è molto meglio di una formula che comprenda tutte e tre le discipline insieme.”
Il fuoriclasse ceco esprime dubbi perfino sulla sua partecipazione, e ha dichiarato di essere indeciso se competere o boicottare intenzionalmente le Olimpiadi del 2020, che come tutti sappiamo sono state rinviate a causa del Covid-19.

Stefano Ghisolfi

Stefano Ghisolfi, atleta di punta della nazionale azzurra, così si è espresso: “Per gli atleti sarà la prima volta in un contesto olimpico, e siamo ancora in una fase di studio per questa nuova disciplina che comprende le tre specialità, lead, boulder e speed. Ognuno di noi è molto specializzato in una disciplina, dobbiamo ancora capire come integrarla con le altre due. La polemica si è creata sul fatto che il CIO ha assegnato una sola medaglia alla arrampicata. In pratica è stato creato un format di combinata tra il lead, boulder e speed, invece di portare le singole discipline, ovviamente è stato un compromesso che è stato accettato. Secondo me funziona, perché portare una sola delle tre, lasciando a casa le altre due sarebbe stato un peccato dal punto di vista delle possibilità, perché l’idea è per le future Olimpiadi di portare le tre discipline separate.

Laura Rogora

La giovanissima climber romana si è qualificata per le Olimpiadi di Tokyo:
“In una Coppa del Mondo la gara finisce al termine della prova. Con la formula della combinata, al contrario, non è così e quindi bisogna rimanere concentrati sulla prova successiva comunque sia andata fino a quel momento. Anche dal punto di vista fisico è molto più stancante. Alla prova di Lead si arriva molto stanchi ma bisogna riuscire a dare il massimo.

Lynn Hill

Un altro autorevole parere giunge da Lynn Hill, indiscussa top climber degli anni ’90, che vanta la prima salita femminile della storia di un 8b+ Masse Critique a Cimaï nel 1991, nel 1992 primo 8a femminile a vista della storia Simon in Frankenjura e nel 1993 il primo 8a/+ Overdose a Lourmarin. Nel 1993 prima salita in libera The Nose – El Capitan (USA). Ecco come la pensa:
“Sono felice che l’arrampicata sia stata finalmente inclusa nelle Olimpiadi. NON sono a favore del formato che impone che tutti gli scalatori debbano competere nell’arrampicata in velocità. L’arrampicata in velocità è un sport nel nostro sport, ma non ha niente a che fare con lo sport o lo spirito dell’arrampicata!
Spero che il Comitato Olimpico riconsideri questa scelta e permetta ai concorrenti di scegliere lo speed climbing solo se lo desiderano”.

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Enrico Maioni Mountain Guide Dolomiti

Enrico Maioni

Guida Alpina, nato e cresciuto a Cortina d’Ampezzo, con un ampia conoscenza delle Dolomiti e anni di esperienza in montagna.
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