Epicondilite laterale, il gomito del tennista

L’epicondilite laterale in arrampicata

Come curare l’epicondilite laterale? Prima o poi, ahimè, quasi tutti i climbers si trovano a dover fare i conti con questa patologia. Al contrario dell’epicondilite mediale, della quale ho già scritto su questo sito, l’epicondilite laterale è una infiammazione dei tendini e muscoli estensori del polso e delle dita, e non dei flessori. Un’ infiammazione dei tendini che si innestano sul condilo laterale, o radiale, dell’omero.

Praticando l’arrampicata da molti anni, ho potuto constatare che il più delle volte gli scalatori sono colpiti proprio dall’epicondilite laterale, che si manifesta con un dolore acuto sul lato esterno del gomito, dove i muscoli estensori di dita e polso, ed il tendine, vanno ad inserirsi nell’epicondilo laterale, ovvero la prominenza ossea che si trova sulla testa dell’omero.

Epicondilite laterale

Mediale o laterale? A prima vista sembra strano che sia l’epicondilite laterale la più diffusa tra gli scalatori. Infatti sul epicondilo laterale, come si vede nella figura, si inseriscono i muscoli estensori, utilizzati dagli scalatori in maniera nettamente minore rispetto ai flessori. In arrampicata sono prevalentemente usati i muscoli flessori, che si inseriscono sull’epicondilo mediale, posto all’estremità inferiore dell’omero. Ma perché allora il dolore si manifesta sulla parte esterna e superiore del gomito, dove si innestano i muscoli estensori?

La spiegazione di questo apparente controsenso è in realtà semplice: sebbene in arrampicata vengano attivati anche i muscoli estensori, sono di gran lunga i flessori che noi climbers tendiamo ad allenare e potenziare. Poiché lo scalatore utilizza in maniera intensa e preponderante i muscoli flessori, si crea un forte squilibrio tra muscoli flessori ed estensori, uno squilibrio che causa un’infiammazione a livello dell’inserzione di muscoli e tendine nell’osso.

Per prevenire e curare l’epicondilite laterale bisogna esercitare sia i muscoli flessori che gli estensori.

Un adeguato equilibrio muscolare agonisti/antagonisti è fondamentale per il benessere del nostro sistema muscolo/scheletrico, e questo principio vale per tutti gli sport.

L’epicondilite laterale, rappresentando il 95% del totale dei casi di epicondilite, è anche la forma più comune. Dal nome “gomito del tennista” che viene comunemente usato nel linguaggio corrente potrebbe sembrare che essa sia una patologia che interessa soltanto un numero molto ristretto di persone, ovvero pochi sportivi che praticano il tennis in maniera agonistica.

In realtà è un fenomeno più ampio che tocca un considerevole numero di individui.
Non soltanto gli atleti possono sviluppare questa patologia. Tutti coloro che svolgono lavori che comportano movimenti ripetitivi del polso e del braccio possono di essere vittime del gomito del tennista.

L’epicondilite laterale può verificarsi a causa di qualsiasi attività ripetuta che coinvolge l’estensione o la torsione del polso, e l’abuso dei muscoli dell’avambraccio. Sono frequentemente chiamate in causa attività professionali quali elettricista, idraulico, muratore, carpentiere, macellai, cuochi, falegnami sarti e pittori

Tuttavia, non solo l’eccessivo lavoro muscolare è causa del disturbo. Ne possono soffrire anche coloro che, per motivi lavorativi e non, sono obbligati a mantenere gli avambracci fermi nella medesima posizione per lunghi periodi. Sono perciò a rischio coloro che utilizzano una tastiera, operatori dei computers che utilizzano il mouse, etc.

Come curare l’epicondilite laterale?

La malattia, che dalla descrizione può apparire banale, se non opportunamente curata al suo insorgere, può divenire invalidante. Infatti essa tende a diventare cronica rendendo difficile l’uso dell’arto e così compromettendo in maniera severa qualità della vita e capacità lavorative.

In questo video Marcello Chiapponi, esperto fisioterapista fondatore di L’Altra Riabilitazione, ci suggerisce alcuni validi esercizi atti a curare la fastidiosissima epicondilite laterale.

L’inverno è ormai arrivato, e molti climbers saranno costretti a limitare, se non sospendere, le belle giornate d’arrampicata in falesia. Non solo strutture d’arrampicata indoor, ma anche MoonBoards, Pan Gullich e travi saranno gli strumenti utilizzati per le sessioni d’allenamento.
E allora, se prevenire è meglio che curare, non dimentichiamoci di dedicare un po’ di tempo anche gli antagonisti, i muscoletti troppo spesso trascurati che reclamano la loro importanza e sono di grande aiuto nel prevenire l’epicondilite laterale 🙂

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E se invece il dolore al gomito si manifesta nella parte interna dell’articolazione? In questo caso potrebbe interessarti il mio vecchio articolo, dove tratto dell’epicondilite mediale, detta anche gomito del golfista.


Enrico Maioni Mountain Guide Dolomiti

Enrico Maioni

Guida Alpina, nato e cresciuto a Cortina d’Ampezzo, con un ampia conoscenza delle Dolomiti e anni di esperienza in montagna.
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