In questa pagina voglio parlarti di corde, in particolare della Edelrid Swift Pro Dry da 8.9 mm, il mio ultimo acquisto in fatto di materiale d’arrampicata.
Contrariamente a molti anni fa, oggi il mercato offre un vasto assortimento di corde per arrampicare, e non è facile, soprattutto ai meno esperti, scegliere la corda più adatta alle proprie esigenze.
Il marchio e le corde Edelrid
Per le vie multi-pitch in montagna ormai da tempo mi affido a Edelrid, garanzia di qualità e sicurezza.
La storica azienda di Isny im Allgäu, fu fondata nel 1863 Julius EDELmann and Carl RIDder.
Nel 1953, successivamente alle vecchie corde di canapa, Edelrid ha inventato ed iniziato a produrre corde Kernmantle (questo termine deriva dall’unione di due parole tedesche Kern – anima – e Mantle – calza) costruite appunto con un nucleo interno protetto da una guaina esterna in tessuto progettata per ottimizzare resistenza, durata e flessibilità. Edelrid ha di fatto creato la corda da arrampicata moderna, aprendo la possibilità di cadute lunghe e sicure.
Da allora l’azienda tedesca ha spinto i processi di produzione al punto in cui sono oggi: corde più sottili, più leggere e infinitamente più resistenti di persino un decennio fa.
Le corde per arrampicare si dividono, in base alle loro caratteristiche, in tre categorie: corde singole, mezze (anche dette doppie) e gemelle, ed ognuna di esse è contrassegnata da un simbolo diverso.
Una delle ultime innovazioni tecnologiche della Edelrid è la tripla certificazione, ovvero la produzione di un’unica corda da arrampicata che soddisfi tutte le norme e i requisiti di sicurezza per essere usata sia come corda singola, che come mezza corda o anche come corda gemella.
Ora altre aziende producono corde di questo tipo.

Se vuoi saperne di più su questo argomento clicca sul link che trovi a fine pagina per leggere quanto ho già scritto sulle differenti modalità d’uso di queste tre diverse tipologie di corde da arrampicata, e perché per le vie lunghe in Dolomiti preferisco usare una corda singola, salvo qualche ovvia eccezione.
Tornando invece alla Edelrid Swift Pro Dry, devo dire che proprio mi soddisfa. In questi ultimi anni ho provato varie corde sottili, la Mammut Serenity da 8.7, la Beal Joker da 9.1 ed altre ancora, ognuna con pregi e difetti. Per ora mi è difficile trovare difetti nella Swift, una corda da arrampicata davvero maneggevole, scorrevole e leggera.
Edelrid Swift Pro Dry da 8.9 mm – Prime impressioni
Appena ho ricevuto la mia nuova Edelrid Swift Pro Dry sono subito stato colpito da un piccolo ma utile accorgimento della compagnia tedesca: tutti gli scalatori sanno che le corde appena comprate tendono ad aggrovigliarsi facilmente la prima volta che vengono sciolte.
L’azienda di Isny im Allgäu adotta ora un semplice sistema di imballaggio, il 3D Lap Coil, che permette di svolgere facilmente la corda, senza che essa si aggrovigli. Una volta presa in mano, la Edelrid Swift Pro Dry colpisce per la sua sottigliezza e maneggevolezza, davvero una bella impressione.

PREGI
Sulle vie lunghe mi sono trovato benissimo: la corda è estremamente maneggevole e non si attorciglia, e nella progressione in conserva a corda corta si avvolge facilmente sulla spalla. Essendo poi così sottile e leggera, permette una gran libertà di movimento quando la si porta a tracolla.
Colui che assicura riesce a dar corda velocemente e con facilità: i principianti avranno vita più facile e gli esperti ameranno sicuramente le sensazioni date dalla corda.
Principalmente la uso come corda singola sulle vie lunghe in Dolomiti, quali lo Spigolo Jori sulla Punta Fiames, il Primo Spigolo della Tofana di Rozes… Sulla roccia scivola via che è un piacere, gli attriti sono davvero ridotti tanto che sembra di arrampicare slegati.
L’ho provata in ambiti ed ambienti diversi: sulla via normale alla Cima Grande di Lavaredo, una via facile che rappresenta il terreno ideale per una corda leggera, dove spesso ci si muove in conserva.
Porto la Edelrid Swift Pro Dry sempre con me alle Cinque Torri quando ci vado con due ospiti, mi lego a metà e la uso come mezza corda. Vista la brevità dei tiri sulle Torri due corde sarebbero inutili, oltre che essere ingombranti sulle soste.
Trattamento Pro Dry: Pro Dry è il trattamento full dry di Edelrid. Sia la guaina (o calza) sia il nucleo (o anima) sono state trattate chimicamente per resistere ad acqua, polvere e sporcizia. Non è completamente impermeabile, ma il Pro Dry assorbirà una quantità di acqua che aumenterà il peso della corda nelle situazioni umide fino a un massimo del 2%, un ottimo valore se comparato al 50% di una corda non trattata.
Il trattamento Pro Dry offre una termo-sigillazione delle fibre che migliora la maneggevolezza della corda.
Altre aziende producono corde idrorepellenti trattando la guaina con una soluzione impermeabilizzante, ma questo influisce in maniera negativa sulla morbidezza e maneggevolezza del prodotto.
Il trattamento Pro Dry non è un semplice rivestimento come quelli di altre marche, ma essendo invece impregnato nel nucleo e nella guaina stessa esso non può svanire.
NOTA
Aggiungo che per soddisfare la mia curiosità ho voluto provare la Edelrid Swift Pro Dry anche su alcuni monotiri in falesia, tentato dalla sua leggerezza. È veramente un piacere scalare con una corda così scorrevole, ma è opportuno sottolineare che questa corda non è nata per questo tipo d’utilizzo. Non posso esprimermi con certezza sulla sua durata, in quanto la uso solo da poco tempo, ma è risaputo che le corde sottili hanno una vita più breve delle loro sorelle grasse 🙂 e se usata costantemente in falesia non credo possa avere una lunga vita.

DIFETTI
Ammetto però che questa continua ricerca della corda sempre più leggera e più sottile mi ha portato a preoccuparmi di due cose: il taglio della corda e i clienti che mi assicurano.
Che la corda si tagli è piuttosto improbabile, ma succede. Il buon senso indicherebbe che una corda più spessa è più difficile da tagliare, è vero. Ci sono però così tanti fattori che determinano la rottura della corda che difficilmente potremo imputare il problema al suo diametro.
Nonostante gli attuali standard UIAA abbiano innalzato le caratteristiche tecniche e di sicurezza delle corde attualmente in commercio, nessuna corda, anche se completamente nuova, può sopportare una caduta su un bordo affilato.
Può essere confortante sapere che i casi di rotture delle corde sono estremamente rari. Nell’area nord Italia-Dolomiti-Austria, tra gli anni ’50 e i primi anni ’80, si verificavano al massimo due rotture di corde all’anno, con conseguenze quasi sempre fatali. Tuttavia, dall’inizio degli anni ’80, ad eccezione di alcune rare eccezioni, non sono più stati registrati casi di rotture mortali, e ciò non è dovuto solo ai progressi tecnici nel campo della produzione delle corde, ma anche alla diffusione dell’uso di corde gemelle (che possono assorbire l’energia residua nel caso di rottura di una corda). Non sono ancora stati segnalati casi di rottura simultanea di entrambe le corde, sia gemelle che mezze corde.
Tutte le rotture delle corde singole registrate fino agli anni ’80 sono state causate da bordi affilati. Analizzando le corde che si sono rotte, è stato riscontrato che la loro resistenza era ancora notevole; la maggior parte delle corde coinvolte negli incidenti, nonostante fossero usate, avrebbero superato ancora il test del Dodero e potrebbero essere state ancora utilizzate.
Da segnalare, comunque, che questa corda non possiede l’approvazione di tenuta su spigolo tagliente. In ogni caso è possibile abbinarla ad un’altra corda, magari più sottile.
Quando uso la corda al lavoro, soprattutto con persone ancora poco esperte, l’assicurazione diventa il mio principale pensiero. Essendo una corda molto sottile, bisogna infatti prestare attenzione in fase di assicurazione, in quanto tende a scorrere velocemente nei dispositivi frenanti (Reverso, Gri-Gri, ecc.).
È importante sincerarsi che i dispositivi che utilizziamo siano omologati per corde di questo diametro.
Per quanto mi riguarda una buona soluzione è stata far sì che i clienti mi assicurino con un Edelrid MegaJul (per due corde) o con il Jul2 (per una sola corda). Il MegaJul è leggero, facile da usare e poco costoso nel caso che a qualcuno sfugga di mano e lo lasci cadere. È anche un dispositivo di frenatura “assistita”, il che significa che si blocca quasi completamente da solo.
Come per l’assicurazione, anche nelle discesa a corda doppia bisogna prestare attenzione con una corda così sottile. Quindi, l’aggiunta di un moschettone supplementare nel discensore è un utile accorgimento che permette di creare più attrito rallentando in questo modo la discesa.
Per concludere, non ho riscontrato aspetti negativi e a mio avviso la corda non ha difetti, ma attenzione: la Edelrid Swift Pro Dry è una corda per esperti e non è adatta ai principianti.
Dettagli e specifiche tecniche corda Edelrid Swift Pro Dry
DETTAGLI
- Corda leggera: minimo peso e diametro, eccellente maneggevolezza
- Thermo Shield: un processo termico per stabilizzare i singoli filati, assicurando che la corda rimanga morbida per tutta la sua durata di vita. Tutte le corde Edelrid hanno il trattamento Thermo Shield!
- Pro Dry, per respingere acqua e polvere. I nuovi standard sviluppati dall’UIAA richiedono che le corde assorbano meno del 5% del peso del campione di corda analizzato dopo essere stato sottoposte a più simulazioni di ambienti piovosi e salite su roccia, ghiaccio e misto. Tutte le corde Edelrid etichettate come “Pro Dry” hanno un assorbimento d’acqua di appena l’1-2%.
- Pro Shield: microscopiche particelle di Teflon sono legate ai filati fornendo uno strato protettivo con proprietà portanti notevolmente migliorate.
- Tutte le corde della linea Pro hanno tutti e tre i trattamenti, mentre le corde della linea Sport hanno solo Thermo Shield.
- Assorbimento d’acqua inferiore al 2% come da test idrorepellenza UIAA.
- Ottima per alpinismo.
- Ottima per ghiaccio e misto.
- Ottima per vie sportive.
- Non adatta per vie lavorate.
- Non adatta alla scalata Toprope.
- Non adatta all’arrampicata indoor.
SPECIFICHE TECNICHE
- Nome: Edelrid Swift Pro Dry
- Diametro: 8,9 mm
- Allungamento dinamico: 33/30/28 %
- Allungamento statico: 9/8,6/5,3 %
- Forza d’arresto: 8,8/6,7/10,4 kN
- Percentuale nucleo: 66 %
- Percentuale guaina: 34 %
- Scorrimento della guaina: 0 mm
- Peso in grammi al metro: 52 g/m
- Numero di cadute: 5/22/22
- Marchiatura CE: Il marchio CE garantisce la conformità ai requisiti di sicurezza, efficacia e qualità stabiliti dalle normative in vigore. CE 0123 è un riferimento normativo della Comunità Europea. EN 892 – Questa norma definisce i requisiti di sicurezza e le procedure di collaudo nell’UE per le corde dinamiche da arrampicata. Le corde contrassegnate con questo simbolo sono conformi al alle norme di sicurezza.
- Paese di origine: Germania
- Corda singola: sì
- Mezza corda: sì
- Corda gemella: sì
- Approvazione spigolo tagliente: no
BLUESIGN®
Una nota di merito a Edelrid va anche per essere stata la prima azienda produttrice di corde ad uniformarsi al programma di qualità bluesign® e ad investire sulla eco-compatibilità dei suoi prodotti. La tedesca ha iniziato a seguire questa strada nel 2009, e dal 2010 tutte le corde delle serie Pro, Dry e Sports Line, sono prodotte seguendo le rigorose specifiche dello standard bluesign®. Patagonia e altre compagnie progressiste stanno facendo lo stesso.
Quando una corda viene prodotta, la colorazione della guaina è uno dei processi chimici più intensi e richiede un’elevata richiesta di acqua ed energia. Con il programma bluesign® è stato possibile ottenere una riduzione del 62% della produzione di CO2, una riduzione del 89% del consumo di acqua, una riduzione del 63% del consumo di energia con il 63% in meno di sostanze chimiche impiegate.
Come scalatori probabilmente siamo tutti della stessa idea per quanto riguarda ecosostenibilità e tutela della natura. È quindi bello vedere la Edelrid si impegna nella produzione di beni di consumo meno distruttivi per l’ambiente. Inoltre, i prodotti della storica compagnia tedesca escono dalla fabbrica dopo severi controlli ambientali.
Se acquisti una corda Edelrid farai del bene non solo a te stesso ma anche al pianeta, che in questi tempi ne ha davvero bisogno.
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